“Apologia della devastazione”

Alla conferenza di Chianciano, è intervenuto a titolo personale anche Hamza Piccardo, portavoce della segreteria dell’Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII).

Ha raccontato, tra l’altro, della Francia.

Dove la prima generazione di musulmani ha lavorato a testa bassa, trasformando quel paese devastato dalla guerrra in una potenza economica; la seconda generazione ha iniziato a costruirsi qualche moschea; e la terza ha bruciato 36.000 automobili nel giro di qualche settimana.[1]

Un’esplosione resa inevitabile dalla ghettizzazione nelle "cités" francesi, dal culto della competitività per cui i primi a rimetterci sono necessariamente quelli che si trovano già in fondo alla scala, dalla rabbia per l’incessante demonizzazione mediatica.

In questa rivolta, giocano un ruolo fattori concreti – lo sfascio della scuola pubblica, le privatizzazioni, la nascita di quella forma di capitalismo primitivo ma efficace che si chiama gang – e fattori simbolici.

La dignità profondamente ferita dalla creazione di un apparato di stato speciale dal nome esplicito di «Pôles régionaux de lutte contre l’islam radical»,    dalla caccia agli impiegati barbuti negli aeroporti, dalle quotidiane offese di Sarkozy e dalla legittimazione del razzismo di Philippe de Villiers e di Alexandre Delvalle, dal divieto del hijab (di cui magari non gliene sarebbe importato nulla, se non vi avessero riconosciuto uno schiaffo in faccia a loro stessi), esplode con furia rumorosa e autolesionista: le macchine, in fondo, erano le loro.

Come evitare un simile spreco in futuro anche in Italia? [2]

Lottando contro la ghettizzazione, la competitività, le prevaricazioni di stato e dei media, per l’applicazione della Costituzione, contro il coinvolgimento nello "scontro di civiltà" e le guerre imperiali.

E quindi organizzandosi politicamente. Anche (ma non solo) con le risorse culturali e di solidarietà che può dare l’Islam.

E’ un’analisi di buono senso, che condivido totalmente. So che tale pessimismo può urtare anche qualche antirazzista, che ritiene che il male siano solo i "pregiudizi dei leghisti" e non il meccanismo del capitalismo. 

Anzi, tra le persone che la pensano come me e Hamza, almeno sui rischi futuri, c’è anche l’onorevole Isabella Bertolini di Forza Italia.

Questa vicepresidente del Comitato Schengen è una specie di Maga Lisistrata  meno sfigata, che denuncia il "rischio bainlieu" [sic] anche in Italia.[3]

Eppure a scatenarsi contro Hamza Piccardo per queste riflessioni, è proprio lei, Isabella Bertolini, con un’interrogazione parlamentare sul suo discorso a Chianciano, in cui invita il ministro Amato a "indagare su quali pericolosi legami si stiano creando tra frange estremiste della sinistra antagonista e quelle organizzazioni, presenti nel nostro Paese, espressione dell’intolleranza e del fondamentalismo islamico".(Adnkronos 28-MAR-07 18:46).  [4]

In realtà, la Bertolini è arrivata sei ore dopo il solito Alfredo Mantovano, onorevole flambé,  che accusa Hamza Piccardo di ”Apologia della violenza e della devastazione, un’apologia espressa nella conferenza di Chianciano che, a suo dire, sarebbe stata "organizzata dai Carc-Comitati d’appoggio alla resistenza per il comunismo". [5]

Come tutti i sedicenti liberali, Mantovano sostiene che bisogna "prendere provvedimenti" contro Hamza per aver raccontato la storia delle cités francesi:

”Non si ha notizia – spiega il senatore – di provvedimenti assunti nei confronti dell’ autore di tali dichiarazioni, che peraltro rappresenta una delle piu’ forti organizzazioni nella Consulta per l’ Islam italiano al ministero dell’ Interno. Ho dunque presentato – fa sapere – un’ interrogazione al ministro dell’ Interno per sapere se e quali provvedimenti intende assumere a tutela dell’ ordine e della sicurezza pubblica nei confronti di chi ha svolto una tale apologia della violenza e della devastazione quali strumenti di affermazione politico-confessionale”. (ANSA NE 28-MAR-07 12:48).

Il musulmano immaginario, ai tempi della grande guerra dell’immaginario, può solo assumere una di due forme.

Da una parte, il barbuto diffidente, che prima di mettere la sveglia, controlla i hadith per vedere cosa dicono sull’ora solare, e che vive nel terrore dei servizi segreti del proprio paese d’origine.

Dall’altra, il Musulmano Buono, quello che rispecchia servilmente i dominanti. Abbiamo scoperto per caso una cosa incredibile: che esiste

una fabbrica intera di Musulmani Buoni in Italia, gestita dalla Angelo Costa srl, la principale concessionaria italiana della Western Union (si veda qui, qui, qui e qui).

Questa banda di dipendenti della Angelo Costa costituisce, poi, il nucleo dell’assurda "Consulta islamica" creata a suo tempo da Pisanu.

Uno dice, questa faccenda degli impiegati della Angelo Costa arruolati per rappresentare una religione è quantomeno bizzarra; eppure non attira alcun interesse giornalistico. Ce la teniamo noi sui blog, insomma.

Hamza Piccardo ha sempre cercato una terza via per l’Islam italiano: totale indipendenza dal mondo e dalla politica araba, superamento dei costumi arcaici spacciati per Islam, ma nessun cedimento sui temi della giustizia sociale e della pace, nessuna complicità con il potere.

Per questo, Hamza Piccardo subisce da anni attacchi feroci. E per questo, sto dalla sua parte.

Ogni parola che Hamza Piccardo pronuncia, ogni persona che frequenta, anche la sua vita privata – tutto viene monitorato incessantemente, nel tentativo di ridurre l’Islam italiano al giro della Angelo Costa o di un buffo circolo di massoni italiani. [6]

Allo stesso tempo, però, esiste una sana saggezza democristiana nel nostro paese.

Il ministro degli interni berlusconiano, Pisanu (come anche il giornalista Gad Lerner), aveva capito perfettamente che se si lascia la rappresentanza dell’Islam agli impiegati della Angelo Costa e a una buffa setta di massoni italiani, si resta con la Angelo Costa e una buffa setta di massoni italiani da una parte, e i musulmani reali dall’altra.

Note:

[1] Prima di immigrare in Francia, centinaia di migliaia di soldati della periferia imperiale erano state mandate come carne da cannone a morire in due guerre mondiali: si veda ad esempio il bel romanzo di Mahdi Charef, Le Harki de Meriem, una storia algerina, Jouvence Editore, Roma, 2004.

Durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi hanno spesso massacrato i prigionieri neri, mentre i francesi a Camp Thiaroye hanno mitragliato i reduci senegalesi che chiedevano un trattamento pari a quello dei reduci bianchi.  

Lo stesso giorno in cui la Germania si arrese, i francesi iniziarono la lunga strage di Sétif, uccidendo qualcosa come 20.000 algerini.

Ottantamila morti è il bilancio approssimativo, invece, dei massacri compiuti dai francesi in Madagascar nel 1947.

Agata, che ha un bel sito in cui ci racconterà, tra breve, del suo ritorno in Camerun (mettetela quindi tra i vostri preferiti), ci segnala invece un altro genocidio, compiuto tra il 1962 e il 1970, quando i francesi massacrarono i Bamileke per favorire il neonato governo filofrancese del Camerun.

Un pilota militare francese, che partecipò alla spedizione, sostiene che solo nei primi due anni di terrore, furono uccise tra le 200.000 e le 400.000 persone: "un vrai génocide. Ils ont pratiquement anéanti la race". Se non lo sapevate, non è colpa vostra: anch’io l’ho scoperto solo adesso.

Per avere un confronto con queste cifre, pare che i civili morti in Italia, durante tutta la seconda guerra mondiale, per bombardamenti alleati, rappresaglie o deportazioni naziste, siano stati 85.000.

[2] Certo, non riguarderà tutti i nipoti degli immigrati, basta fare molti soldi e alla svelta. Quando una prostituta negra allogena e tossicodipendente si chiama Naomi Campbell, le fiaccolate si fanno per accoglierla, non per cacciarla.

[3] Certo, le conclusioni della signora Bertolini sono più originali di quelle mie e di Hamza: sostanzialmente, dice lei, trattiamoli peggio e isoliamoli di più, così imparano a fare gli emarginati.

[4] Sarebbe interessante sapere quali legami si vengono a creare tra frange della Margherita e il Vaticano, ma dubito che ci sarà un’interpellanza in materia.

[5] Questo piccolo gruppo di capri espiatori era solo uno tra i tanti che hanno sostenuto il convegno. L’improbabile sogno dei CARC di ricostituire il Glorioso Partito comunista di Palmiro Togliatti attira l’attenzione perché il gruppo ha subito varie inchieste, che, per quanto approfondite, non sono approdate a nulla.

Il suo fondatore e leader, Giuseppe Maj, ha dedicato un lungo scritto polemico all’autore di questo blog, traboccante di linguaggio di legno, ma privo di insulti personali e complottismi.

[6] Il riferimento alla massoneria non è una critica, è una semplice constatazione.

Io non sono affatto di quelli che demonizzano la massoneria, dove si trovano anche persone di idee opposte a quelle della buffa setta in questione.

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79 risposte a “Apologia della devastazione”

  1. utente anonimo scrive:

    Solo una precisazione: Naomi Campbell, essendo inglese, non è extracomunitaria. Ma sono dettagli 😉

    Lopo

  2. kelebek scrive:

    Caspita, hai ragione…. correggo subito in “straniera” 🙂

    Miguel Martinez

  3. utente anonimo scrive:

    solo una piccola osservazione sulla francia: premetto che sono tutto sommato d’accordo con quello che dici, non ti pare che insieme alla ghettizzazione (che è innegabile)conviva un fenomeno di autoghettizzazione?

    in generale capisco la frustrazione di una terza generazione che deve comunque fare più fatica rispetto ai coetanei francesi “de souche”.

    però in fin dei conti tu stesso affermi che le prime due generazioni si sono rimboccate le maniche e qualche risultato l’hanno avuto (e non solo ristoranti, tassisti e commercianti: la francia è piena di professionisti, medici, funzionari di origine magrebina).

    la terza invece si è accontentata di vivacchiare con i generosi sussidi pubblici, lamentandosi dell’esclusione e costruendosi un immaginario di improbabili radici (è una storia abbastanza comune quella di famiglie algerine iperlaiche o che comunque vivono un islam piuttosto europeizzato dove la figlia è costretta *dal fratello* a portare il velo o più in generale a rendere conto *al fratello* dei suoi comportamenti).

    roberto

  4. utente anonimo scrive:

    sulla “frustrazione” raconto un piccolissimo episodio (che magari non c’entra niente ma ve lo racconto lo stesso).

    a novembre sono stato a parigi con la famiglia e ho portato la pargola in un posto che si chiama “il bar dei bambini”: una specie di ludoteca dove i bambini dagli 0 ai 6 anni giocano in (quasi) totale libertà. siccome il bar è gestito da una signora di origine maghrebina e i prezzi sono iperpopolari (2 euro per un piatto di cuscus), è frequentato quasi esclusivamente da “maghrebini” (e curiosamente mamme americane).

    ebbene ad un certo punto un bimbetto, tale suleiman, ha dato una spinta alla pargola che si è messa a piangere disperata.

    ovviamente di un litigio fra duenni non me ne po’ fregà de meno,

    ma la mamma del piccolo suleiman si è precipitata da me scusandosi per circa dieci minuti dicendo “non vorrei che un litigio di bambini diventi una tragedia per gli adulti”.

    insomma morale della storia ci siamo messi a chiacchierare e la signora che praticamente si è messa a piangere dalla rabbia raccontandoci i bei tempi in cui nello stesso quartiere tutti erano amici e solidali rispetto ad oggi dove una sciocchezza puo finire con una macchina bruciata

    (poi ci ha pure invitato a prendere il te da lei ma ci sembrava di abusare)

    roberto

  5. kelebek scrive:

    Per roberto n. 3-4

    Bello l’episodio della ludoteca.

    Certo… direi che c’è anche un altro elemento, che non si prende in dovuta considerazione.

    Una volta superata la fase di fame acuta ed esclusi alcuni dementi che vogliono “emergere a tutti i costi”, tendiamo istintivamente a non volerci ammazzare di Competitività.

    E’ vero per il maghrebino di terza generazione, è vero per il figlio “pigro” dell’imprenditore, è vero per tutti gli italiani che non vogliono fare lavori supersfruttati e così via.

    Tutto sommato mi sembra una cosa assai sana: se io potessi campare di rendita e scrivere senza essere pagato e senza essere censurato, sarei felicissimo, ad esempio.

    Non ho nessuna voglia di “rimboccarmi le maniche”.

    Miguel Martinez

  6. utente anonimo scrive:

    Si può sapere cosa ha esattamente detto Hamza Piccardo? Si può leggere da qualche parte il testo integrale del suo discorso?

    C.

  7. kelebek scrive:

    Per C n. 6

    Si stanno preparando i CD della conferenza, saranno tra poco in vendita al modico prezzo di 10 Euro…

    Vi farò sapere

    Miguel Martinez

  8. kelebek scrive:

    Ecco comunque la replica di Piccardo all’attacco:

    ISLAM: PICCARDO (UCOII) A MANTOVANO, MISTIFICATE MIE PAROLE (V. ”ISLAM: MANTOVANO (AN) A PICCARDO…” DELLE 12.48) (ANSA) – ROMA, 28 MAR – Parla di ”mistificazione” il portavoce dell’ Ucoii (Unione comunita’ organizzazioni islamiche in Italia), Hamza Piccardo, in riferimento all’ interrogazione presentata dal senatore Alfredo Mantovano (an), dopo l’ intervento dello stesso Piccardo alla conferenza internazionale ‘Con la resistenza, per la giusta pace in Medio Oriente’, lo scorso fine settimana a Chianciano. Nell’ intervento, spiega il portavoce del’ Ucoii, ”ho ampiamente argomentato in merito al tema propostomi e, parlando delle comunita’ immigrate, ho esemplificato la loro condizione anche citando la disperazione e la rabbia dei giovani di terza e quarta generazione che, appunto in Francia, nell’autunno 2005, avevano sfogato il loro scontento in una azione distruttiva nei confronti di beni e strutture pubblici e privati. Ho detto con chiarezza – sottolinea – che questo e’ quello che si deve evitare con ogni sforzo possibile e che e’ necessario ‘parlare alle loro menti e ai loro cuori senza mai dar loro l’impressione di volerli assimilare o strumentalizzare”’. (ANSA). NE 28-MAR-07

  9. rubimasco scrive:

    E quindi organizzandosi politicamente. Anche (ma non solo) con le risorse culturali e di solidarietà che può dare l’Islam.

    —vabbeh, prendo appunto che oltre alla “democrazia cristiana”, in italia si progetta anche di fondare un partito della “democrazia musulmana”. Meno male, mancava l’ 89esimo partito:-) No, perchè dico, forse non ci siamo accorti che l’ islam politicizzato è esattamente la stessa cosa della chiesa cattolica che cerca di influenzare i politici. Capisco che l’ islam è abituato a far politica, ma l’ islam capirà anche quelli come me, che quando sentono il mescolarsi di chiesa e politica devono prendere un’ antiemetico. Sì, direi proprio che questa è la dimostrazione di quanto siano simili islamici e cristiani. Bella storia. La destra pro chiesa e la sinistra pro islam. Gran bella storia. Se non si vergognano….

    saluti

    Rubimasco

  10. kelebek scrive:

    Per rubimasco n. 9

    Qui non si tratta di fare partiti, tantomeno “di sinistra”: se non altro perché, come si è già discusso qui, non è possibile presentarsi alle elezioni con una formazione nuova (altra cosa è la possibilità infinita di chi già fa parte del gioco di potere di scindersi in bande litigiose o di cambiare cordata inventandosi nuove sigle).

    Credo che le esigenze politiche dei musulmani oggi siano abbastanza semplici: farla finita con il tentativo di inventare un Islam di stato, cacciare gli agenti degli stati mediorientali dalle moschee, opporsi alla guerra infinita, ottenere i diritti minimi dei lavoratori.

    Tutte cose che trovano gli interessi concreti dei musulmani in Italia contrapposti ai progetti sia della destra che della sinistra reali.

    Miguel Martinez

  11. rubimasco scrive:

    “Tutte cose che trovano gli interessi concreti dei musulmani in Italia contrapposti ai progetti sia della destra che della sinistra reali.”

    —ecco, dunque, dei musulmani, dici.Ora quello che non capisco è questo.

    Per me l’ italia è uno stato laico. punto. Per me in italia ci sono agenti degli stati mediorientali che non ci dovrebbero essere.Punto. Per me l’ italia si dovrebbe opporre alla guerra infinita. Punto. Per me in Italia ci sono dei lavoratori che non ottengono i diritti minimi. Punto.

    Ho detto la stessa cosa, ma non ho menzionato la parola “musulmani”. Perchè? Perchè questi sono problemi dell’ italia, non SOLO dei musulmani.

    Per me è stupido dire “i musulmani in italia hanno bisogno di xyz” , per me è meglio dire “l’ italia ha bisogno di xyz”.

    Questo è molto meglio per me, perchè si farebbe anche capire alla gente che i musulmani NON sono speciali in quanto musulmani.

    Invece nel momento in cui un tizio dice “i musulmani d’ italia vogliono questo” implicitamente dice anche “noi siamo diversi dagli italiani”. E anche questo fomenta l’ immagine falsa del musulmano buono o barbuto. Certamente ci sarà anche chi dice “ma che cavolo volete, non è il paese vostro, di cosa vi occupate?”. Ma se i musulmani vogliono far capire che , dopo anni e anni, questo è pure il paese loro, non possono fare proposte AGLI italiani, devono fare proposte CON gli italiani (musulmani o cristiani che siano).

    dico male?

    saluti

    Rubimasco

  12. utente anonimo scrive:

    per me dici benissimo

    roberto

  13. utente anonimo scrive:

    è appartenenza penso, soprattutto in una comunità piuttosto “nuova” nella nostra penisola e in un periodo che li vede in perenne “sotto accusa”…

    io non avrei problemi a raggiungere “diritti dignitosi” per i lavoratori col sostegno e l’aiuto della comunità musulmana e tutto il resto…

    poi un domani chissà…

    a presto

    orso

  14. utente anonimo scrive:

    A me sembra che, morta la sinistra, una parte del “popolo di sinistra” senta la fascinazione per l’Islam.

    Non fosse altro che per reazione a quelli che si bevono le “radici giudaico-cristiane” (definizione che fa venire la pelle d’oca a un paganeggiante come me) e lo “scontro di civiltà”.

    Ah, i musulmani vi stanno sulla punta del cazzo?

    Allora tiè, forza Islam, alla facciaccia vostra.

    (davvero, ho letto sulla parete di una toilette pubblica- quindi è indicativo della realtà- questo scambio di frasi:

    “in culo a Maometto!”- “Maometto te lo rompe il culo! Forza Islam”- il discorso poi proseguiva con i soliti boia chi molla, tornate nelle fogne, e insomma il solito armamentario dove si capiva che il nemico di Maometto era un “fascio” e il sostenitore dell’Islam “una zecca”- tra parentesi, qualcuno dovrebbe ricordarsi di dirlo ai democratici alla Daviderenudoritvanarium, con i loro “muftì di Gerusalemme” e le loro “spade dell’Islam” impugnate da Mussolini).

    Secondo me bisogna fare attenzione:

    i musulmani si organizzano e chiedono diritti: fanno bene, ogni religione ha diritto di farlo.

    Molte cose che chiedono sono giuste: vero.

    Sono in grado di dire cose che la sinistra non dice più (del resto se le dicesse giocherei “morto che parla” al lotto): vero anche questo.

    Sono la mia parte: no.

    Mi dispiace, ma di religioni ne ho già abbastanza di mille (lo so. avrei dovuto dire una, ma io la penso come Rubimasco), cioè delle mie, e non ho bisogno di essere anche musulmano.

    Di più: la storia dei musulmani in Italia è una storia nuova.

    Credo che continuare a parlare di loro riferendosi ai Fratelli Musulmani in Egitto o all’Algeria o alla Turchia sia una fase necessaria, ma non necessariamente lungimirante: come sarebbe stato per un imperatore romano parlare degli ebrei, e perchè no anche dei cristiani, di Roma avendo in testa i Maccabei.

    Che poi tutte le cose nuove sono interessanti. anche i cristiani dicevano un sacco di cose interssanti, per i romani. Poi sono finiti con i papi e la DC.

    Paolo

  15. AndreaYGHPSA scrive:

    La buffa setta massonica sarebbe la Coreis? 😉

    In effetti continuo a pensare a come un musulmano possa sentirsi rappresentato da una come la responsabile del settore educazione, che non sa nemmeno l’ordine e l’orario delle 5 preghiere..

    3umar andrea

  16. utente anonimo scrive:

    temo che carc si fanno di crac della brutta. Che il loro spacciatore si chiami carlo marx non rende l’assunzione di droga meno devastante.p

  17. utente anonimo scrive:

    >Hamza Piccardo ha sempre cercato una terza via per l’Islam italiano…MM< Già. S’è visto dal suo saluto:-).
    Ciao

    Ritvan

  18. utente anonimo scrive:

    >..tra parentesi, qualcuno dovrebbe ricordarsi di dirlo ai democratici alla Daviderenudoritvanarium, con i loro “muftì di Gerusalemme” e le loro “spade dell’Islam” impugnate da Mussolini..Paolo< Ah, ‘mbè, se la tua esegesi non trova altre pezze d’appoggio che i dialoghi cessaioli:-), al comfronto il Mufti di Gerusalemme e la Spada dell’Islam diventano inoppugnabili assiomi:-).
    Ciao

    Ritvan

    P.S. Non ti passa per la mente che un compagno, accortosi – troppo tardi – che il vuccumprà gli aveva venduto carta vetrata al posto della carta igienica, si poteva sfogare su quello che riteneva il profeta del bieko vuccumprà. E che il fascio, proprio perché fascio, pur di rompere il culo al kompagno non avrebbe esitato a ergersi paladino del profeta.

    Infine davideritvanarium ecc., ecc. potrebbe ricordarti un certo Rumi, che di certo non si nasconde dietro le porte dei cessi. Do you know?:-).

  19. utente anonimo scrive:

    >In effetti continuo a pensare a come un musulmano possa sentirsi rappresentato da una come la responsabile del settore educazione, che non sa nemmeno l’ordine e l’orario delle 5 preghiere..

    3umar andrea< Lapalissiano. Basta che anche il “rappresentato” ignori ordine e orari e preghi Allah quando può e quando se la sente di pregarlo. Specie se lavora.
    Ciao

    Ritvan

    P.S. Non credo che Allah sia come certi impiegati pubblici italici e apra “lo sportello” solo per qualche minuto 5 volte al giorno.

  20. utente anonimo scrive:

    >temo che carc si fanno di crac della brutta. Che il loro spacciatore si chiami carlo marx non rende l’assunzione di droga meno devastante.p< Mah, probabilmente loro solo la tagliano male:-). Come il fu kompagno Enver Hoxha.
    Ciao

    Ritvan

  21. AndreaYGHPSA scrive:

    #19: “Lapalissiano. Basta che anche il “rappresentato” ignori ordine e orari e preghi Allah quando può e quando se la sente di pregarlo. Specie se lavora.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Non credo che Allah sia come certi impiegati pubblici italici e apra “lo sportello” solo per qualche minuto 5 volte al giorno. ”

    Ritvan, un minimo di coerenza.. Sarebbe come pretendere che al prossimo concilio vaticano venga invitata anche la “casalinga di voghera”, in nome della rappresentanza di quella grande percentuale di cattolici che “crede in Dio ma non nella Chiesa”…

    3umar andrea

  22. utente anonimo scrive:

    Sbatterlo in Siberia il tuo amico, con il suo simpatico ricatto o soldi o ribellione?

    Io, pur pigro per natura, inizio a trovare ottimale il modello americano, dove l’adorazione della competitività prosegue generazione dopo generazione.

    Anche perchè, piuttosto che pagare, io mi taglio gli zebedei e lascio le mammolette nella loro marmellata.

    Saluti

    Francesco

  23. utente anonimo scrive:

    Il problema della sinistra nei riguardi dell’immigrazione è che,proprio come la destra,tende a fare di ogni erba un fascio,all’incontrario però.

    Per il sinistro medio gli immigrati in generale e quelli musulmani in particolare sono tutti buoni,e se qualcuno di loro commette reati anche violenti è in fondo colpa della nostra società corrotta.

    Particolarmente istruttivi per me sono gli scambi di opinione che ho con amici di area cattosinistra (da questo punto di vista i peggiori) i quali non sono minimamente disposti ad ammettere che la delinquenza che trae origine dall’immigrazione clandestina costituisca ormai dalle nostre parti il più grosso problema di ordine pubblico,e ogni volta che si verifica un aggressione a sfondo sessuale o una “rapina in villa” ad opera di bande balcaniche tirano fuori come un mantra le frasi “sì,ma le ragazze vanno in giro con minigonne così…” e “agli albanesi gli abbiam fatto vedere rai1 con tutta la pubblicità e i programmi osceni…”

    Tutte cose che invece non perdonano a delinquenti e bulletti nostrani “se i professori potessero dare qualche scapaccione…”,e “ci vogliono leggi più severe…”.

    Questi sinistri non si rendono conto che difendendo delinquenti spesso brutali solo perchè immigrati,senza operare una netta scissione tra questi e gli immigrati regolari che lavorano sodo mettono in imbarazzo sopratutto questi ultimi.

    Franz

  24. kelebek scrive:

    Per Franz n. 23

    Sarei d’accordo con te, in linea di massima, perché è ovvio che i migranti non sono né migliori né peggiori degli autoctoni: è una considerazione semplicissima, che ci risparmierebbe tante sciocchezze da una parte e dall’altra.

    Ma non sono d’accordo con te su un punto cruciale: tu confondi la polarità morale “delinquenza/onestà” con la polarità burocratica “regolarità/irregolarità”.

    Quasi tutti gli stranieri che tu chiami “regolari” e che lavorano sodo, hanno cominciato come irregolari e clandestini, per poi trovarsi sanati a caso, perché ricadevano in qualche lotteria numerica, perché il datore di lavoro era disposto a legalizzarli o perché qualcuno era disposto a fingere di farlo, e così via.

    E altri, per motivi altrettanto casuali, si sono ritrovati clandestini dopo essere stati regolari.

    Pensiamo, ad esempio, a tutti i rumeni improvvisati rilasciati dai CPT: non è che sono diventati “buoni” loro, è che è cambiata la struttura della comunità europea, per motivi insondabili per la maggior parte dei migranti.

    La differenza morale esiste, ovviamente, tra chi fa rapine e massacri e sfrutta le donne da una parte, e chi invece lavora in fabbrica o batte per le strade o raccoglie pomodori in nero.

    Miguel Martinez

  25. utente anonimo scrive:

    Miguel, gli atti del convegno verranno anche messi in rete, oltre che venduti su cd? Perche’ non farlo mi sembrerebbe un clamoroso autogol. Capisco l’esigenza di autofinamento, ma in questo modo la diffusione delle informazioni, gia’ resa alquanto problematica dal silenzio mediatico, diventa ancora piu’ difficile, perche’ finirebbe per rivolgersi soltanto a chi e’ gia’ interessanto in partenza.

    uppe

    p.s.: guarda che ti e’ saltata la numerazione delle note nel post.

  26. utente anonimo scrive:

    Ops, naturalmente intendevo dire “l’esigenza di autofinanziamento”.

    uppe

  27. utente anonimo scrive:

    Un’aggiunta alla tua nota 1:

    Tra i 300 e i 400 mila camerunesi (soprattutto Bamileke) massacrati negli anni 60 dalle forze armate francesi.

    http://www.dschang-online.com/Docs/Campagne%20militaire%20Francaise%20en%20Pays%20Bamileke.pdf

    Agata

  28. utente anonimo scrive:

    Particolarmente istruttivi per me sono gli scambi di opinione che ho con amici di area cattosinistra (da questo punto di vista i peggiori) i quali non sono minimamente disposti ad ammettere che la delinquenza che trae origine dall’immigrazione clandestina costituisca ormai dalle nostre parti il più grosso problema di ordine pubblico…Franz

    maria

    le tue parti dove sono? E cosa inten di per delinquenza?

    Te lo chiedo, perchè non credo che la maggioranza dei reati ,in proporzione ,sia da addebitare all’immigrazione. Dipende appunto dalla tipologia dei medesimi e dall’area geografica.

    Dalle mie parti ,per esempio, non esiste un particolare problema di ordine pubblico legato all’immigrazione.

  29. utente anonimo scrive:

    Posso riassumere la questione così: dalle mie parti (provincia di Bologna,dove vivo e lavoro,e Bologna che frequento regolarmente) il forte aumento della criminalità degli ultimi anni è dovuto in buona parte alla presenza di delinquenti entrati clandestinamente,che non hanno alcun interesse a regolarizzare la loro posizione.

    Il diplomatico svedese Staffan de Mistura,che ha diretto una commissione di inchiesta sui CPT voluta dal ministro Amato,dopo aver denunciato inefficacia , inefficenza e costi stratosferici (oltrechè l’indubbia brutalità)di quel sistema,non ha però nascosto i gravi problemi di ordine pubblico che l’immigrazione clandestina porta con sè, formulando alcune proposte ,come ad esempio,incentivare la collaborazione tra immigrato e autorità,dando la possibilità al primo,(a patto che dichiari le sue vere generalità e si dichiari disponibile a seguire il percorso indicato)di tornare in patria con una certa somma fornitagli dal governo e con l’assicurazione che verrà incluso,appena possibile,nei flussi concordati.

    Nei CPT dovrebbero rimanere soltanto quelli che non collaborano,i furbi che ,con l’attuale sistema,escono dai centri col foglio di via in mano,e poi si danno alla macchia ,ingrossando le fila della criminalità.

    Gli ex detenuti poi,dovrebbero essere identificati in carcere ed espulsi appena scontata la pena.

    Onestamente mi sembrano proposte interessanti,suscettibili certo di qualche modifica, che potrebbero favorire una miglior coabitazione tra immigrati e autoctoni.

    Ma forse sono troppo sensate per i nostri sinistri.

    Franz

  30. hafiz scrive:

    Nel Nome di Allah il Clementissimo

    Ah la Bartolini..me la ricordo ancora a Bologna tempo fa durante lo scandalo della trappola mediatica di Mentana/Matrix del caso del mio caro amico Nabil Bayuomi , in quella occasione la Bartolini si strappò vesti e capelli affinchè Nabil fosse rispedito in Egittto -suo paese di origine – ( lo stesso mi disse questo il personaggio..:P) in questo fu sostenuta anche da Magdi Allam storico accerrimo nemico di Nabil , che non gli pareva vero di approfittare della ghiotta occasione , ignorando i due Berti (Allam-Bartolini) che lui ha la cittadinanza italiana da almeno 30 anni , in quella occasione se la sono presa in saccoccia e gli brucia ancora.

    Con l’amico e fratello Piccardo sono sempre pronti alle forche caudine , ma Hamza non è certo un babbeo , mi farò dire il discorso di Chianciano personalmente da lui appena lo vedrò.

    Ali

  31. kelebek scrive:

    Per uppe n. 25

    Il problema non è quello dell’autofinanziamento, m di trovare il tempo per trascrivere a uno a uno gli interventi.

    Ci vorrebbero mesi.

    Grazie della segnalazione delle note.

    Miguel Martinez

  32. kelebek scrive:

    Per Agata n. 27

    Ti ringrazio molto della segnalazione. Ho inserito quello che racconti nel corpo del post, come puoi vedere.

    Miguel Martinez

  33. utente anonimo scrive:

    ” tu confondi la polarità morale “delinquenza/onestà” con la polarità burocratica “regolarità/irregolarità”

    in realtà delinquenza/onestà non è affatto una polarità morale, ma giuridica, proprio come regolarità/irregolarità

    roberto

  34. kelebek scrive:

    Per roberto n. 33

    Non capisco, puoi spiegare meglio?

    Da profano, mi sembra che la distinzione che interessa a Franz non sia tra una persona che ha un permesso di soggiorno vero e una che ce l’ha falso, ma tra una persona che gli punta un coltello alla gola e una persona che trova i suoi soldi per strada e glieli ridà.

    Chiaramente il comportamento “onesto” e quello “disonesto” in quest’ultimo caso ha anche risvolti giuridici, ma non credo che quella sia la preoccupazione di Franz.

    Miguel Martinez

  35. utente anonimo scrive:

    Roberto, non ho ben capito neanch’io.

    Clandestino non è sinonimo di disonesto in quanto non rispettoso della legge.

    Così come regolare non significa onesto in quanto rispettoso della legge.

    Categoria morale e giuridica pertanto non corrispondono, né una fornisce delucidazioni sull’altra.

    Per Miguel

    Quanto ai CD sugli interventi a Chianciano, mi piacerebbe averli una volta o l’altra. Non importa quanto costino.

    Credo ci sia come me tanta gente che, indipendentemente dalle idee in merito, avverte il bisogno di ascoltare resoconti ed opinioni differenti da quelle proposte (o per niente proposte :-() dalla stampa o dalla tv.

    Anche oggi, ad esempio, dello sciopero dei rappresentanti di base non se ne sente parlare se non nelle radio orientate in tal senso, mentre di quello del 16 aprile indetto da cgil-cisl-uil (e per il comparto scuola anche SNALS :-() ci stanno facendo dappertutto “una testa così” già da un pezzo.

    Facci sapere.

    Un saluto a tutti

    Cocco

  36. utente anonimo scrive:

    a dire il vero non sono sicuro di cosa voglia dire franz.

    volevo solo commentare una frase del post di miguel (24) dicendo che la differenza fra delinquenza e onestà (cosi come clandestino e non clandestino) non sono delle categorie morali ma giuridiche:

    posso essere una bravissima persona ma clandestino perchè la legge tale mi considera tale.

    come pure puoi essere una pasta d’uomo ma mariuolo per fame.

    come pure puoi essere perfettamente rispettoso della legge ma umanamente una bestiaccia.

    roberto

  37. kelebek scrive:

    Per roberto n. 36

    L’onestà non mi sembra che sia una categoria giuridica.

    Probabilmente intendevi dire che è un reato per la legge, sia la clandestinità, sia il furto.

    Ma non esiste sicuramente la categoria giuridica dell'”onestà”, che è invece una categoria fondamentale per i giudizi umani.

    Miguel Martinez

  38. utente anonimo scrive:

    uhm, credo proprio di averti frainteso:

    visto che associavi l’onestà alla delinquenza pensavo che intendessi “onestà” nel senso di “non delinquenza” (= non colpevole).

    riformulo il mio pensiero in maniera meno confusa (spero): se un magistrato ti riconosce colpevole di aver violato la bossi-fini o di furto *non*, esprime un giudizio *morale* su di te ma un giudizio strettamente legato al rispetto della tale norma.

    roberto

  39. utente anonimo scrive:

    A proposito di apologie più o meno palesi, Miguel, mi piacerebbe segnalarti questo, appena postato su khalas.

    saluti

    diego

  40. utente anonimo scrive:

    Roberto Saviano non è un talento di vendite come tu lo chiami ma uno scrittore di talento, il suo libro Gomorra è splendido.

    Mi chiedo poi cosa possa significare nel giudizio che ne dai, la notizia che Saviano ha aderito a sinistra per israele.

    maria

  41. utente anonimo scrive:

    maria,

    Gomorra è scritto apposta per te.

    E per molti altri pure.

    diego

    ps

    sfortunatamente a Gomorra ci abito

  42. utente anonimo scrive:

    diego ma che c’entra, anche saviano ci abita, ma mi interesserebbe il tuo giudizio sul libro. e proprio perchè anche tu conosci gomorra, su questo non ho alcun dubbio

    maria

  43. utente anonimo scrive:

    “Da profano, mi sembra che la distinzione che interessa a Franz non sia tra una persona che ha un permesso di soggiorno vero e una che ce l’ha falso, ma tra una persona che gli punta un coltello alla gola e una persona che trova i suoi soldi per strada e glieli ridà.”

    Martinez #34

    Naturalmente non pretendo che gli immigrati debbano essere migliori di noi,anche se non dovrebbe costargli troppa fatica diventarlo,visto che negli ultimi anni siamo peggiorati non poco.

    E non voglio nemmeno fare l’equazione clandestino=delinquente,anche se,un clandestino,essendo irriconoscibile/irrintracciabile,cosa inaccettabile nella nostra società burocratizzata,è sempre al di fuori della legge,pur non essendo necessariamente un delinquente,cioè uno che aggredisce,spaccia o ruba. Ma, rifacendomi anche a recenti statistiche secondo cui la popolazione carceraria è ormai composta per oltre 1/3 da immigrati clandestini(e credo che questi dati , per quel che riguarda il nord,debbano esser rivisti ,di molto,al rialzo) che , secondo indagini governative non sarebbero più di 400.000,cioè meno dell’1% della popolazione,ritengo siano necessarie misure ,come quelle proposte da de Mistura riportate al #29,per porre l’immigrazione clandestina,responsabile di buona parte dell’aumento della criminalità degli ultimi anni,almeno al nord, quantomeno sotto stretto controllo.

    Franz

  44. utente anonimo scrive:

    >Ritvan, un minimo di coerenza.. Sarebbe come pretendere che al prossimo concilio vaticano venga invitata anche la “casalinga di voghera”, in nome della rappresentanza di quella grande percentuale di cattolici che “crede in Dio ma non nella Chiesa”… 3umar andrea< Andrea, per un minimo di coerenza.-) ti ricordo che l’islam non ha concili, né “chiese”. Pertanto, ogni paragone col cattolicesimo risulta sommamente ad michiam:-).
    Ciao

    Ritvan

  45. utente anonimo scrive:

    >Il diplomatico svedese Staffan de Mistura,…non ha però nascosto i gravi problemi di ordine pubblico che l’immigrazione clandestina porta con sè, formulando alcune proposte ,come ad esempio,incentivare la collaborazione tra immigrato e autorità,dando la possibilità al primo,(a patto che dichiari le sue vere generalità e si dichiari disponibile a seguire il percorso indicato)di tornare in patria con una certa somma fornitagli dal governo e con l’assicurazione che verrà incluso,appena possibile,nei flussi concordati. Franz< Seh, ha trovato i fessi! Chi crede di ritornare coi “flussi concordati” crede probabilmente anche alla Befana e a Babbo Natale:-)
    A dargli un permesso temporaneo, chessò, di 6 mesi per trovarsi un lavoro e mettersi definitivamente in regola, no, eh?

    Ciao

    Ritvan

  46. utente anonimo scrive:

    >Roberto Saviano non è un talento di vendite come tu lo chiami ma uno scrittore di talento, il suo libro Gomorra è splendido. maria< Teoricamente, una cosa non esclude l’altra, maria, una cosa non esclude l’altra. >Mi chiedo poi cosa possa significare nel giudizio che ne dai, la notizia che Saviano ha aderito a sinistra per israele.<
    Facciamo le finte tonte, eh?:-). Dai che hai capito benissimo: significa che Saviane, esauriti in polverine e donne di facili costumi i danari della vendita di Gomorra, per sopravvivere s’è messo a libro paga del Mossad, no?

    Ciao

    Ritvan

  47. rubimasco scrive:

    Per Ritvan n.44

    sì, vero, formalmente l’ islam non ha un’ organizzazione coma la chiesa….o per lo meno non ha uno stato come la chiesa……tuttavia sono convinto che dove c’è un tizio che fa il sermone prima o dopo la preghiera, questo dovrebbe essere considerato comunque sacerdote. Hanno un bel dire che nell’ islam non c’è tramite tra uomo e dio, se poi io per essere un bravo islamico devo ascolatare l’ imam ed essere daccordo. Poi ci sono gli shaikh, poi ce l’ assemblea della umma, il muftì e poi…..insomma, la chiesa non c’è , ma quando gli serve la trovano:-)

    saluti

    Rubimasco

  48. utente anonimo scrive:

    Bismillah

    Sono Aminah Umm Zakaria ho letto l’ultimo post di kelebek su suggerimento di Khadi. Che dire? QUOTO! BRAVO KELEBEK!

    Precisazione per l’ultimo commento: nell’islam non c’è la gerarchia ecclesiastica (a parte per gli sciiti), e l’imam non ha lo stesso ruolo del sacerdote. L’imam guida la preghiera comunitaria, ovvero la preghiera fatta da almeno due persone. Tant’è che 1) chiunque puo’ fare l’imam (purché ovviamente conosca a sufficienza la religione per non dire stupidaggini, come purtroppo spesso accade) 2) anche la donna puo fare l’imam per le donne, ovvero guidare la preghiera quando si è almeno in due. Al di là di questo, l’imam non ha nessuna autorità: non è il tramite tra il credente e Allah per il perdono dei peccati , perché è una cosa tra il credente e il suo Signore; non ha nessuna autorità per giudicare casi particolari dove invece si richiede l’interventi di sapienti esperti in giurisprudenza islamica che danno il loro parere giuridico; non ha nemmeno la prerogativa di celebrare il matrimonio o di sentenziare un divorzio islamico. E questo ora lo spiego bene (ci provo) perché si fa tanta confusione a riguardo. Il matrimonio islamico è un CONTRATTO tra due persone fatto davanti a due testimoni e lo puo fare chiunque, non serve un’autorità e non c’è un luogo specifico adibito alle celebrazioni (quindi decade anche il luogo comune della moschea luogo di celebrazioni matrimoniali, nel senso che è vero che tanti matrimoni islamici in Italia vengono celebrati in moschea, ma è una situazione di circostanza perché si potrebbero benissimo celebrare a casa o in un parco). Se nel tempo il matrimonio funziona, alhamdulillah! Se insorgono incomprensioni o incompatibilità, da 14 secoli nell’islam è prevista la possibilità del divorzio, che lo puo chiedere sia l’uomo che la donna, senza bisogno di procedure burocratiche o attese infinite. Altra precisazione: l’islam è sceso per garantire alla donna dei diritti che non aveva. Purtroppo tante donne musulmane sono vittime dei loro mariti perché non conoscono i loro diritti e non li sanno far valere, per cui i maschi (cosi definisco gli uomini senza dignità che approfittano della loro forza per opprimere la donna) se ne approfittano e si nascondono dietro false affermazioni islamiche (giusto per riferirmi alla trasmissione di Santoro di giovedi) tese a sottomettere la donna all’uomo e ai suoi capricci. Che sia chiaro: la donna ha tutto il diritto di divorziare se il marito non osserva i suoi doveri, o se semplicemente c’è incompatibilità di carattere. Il problema in Italia è che ci troviamo in un contesto non islamico dove le autorità civili si disinteressano (sbagliando!) di questi problemi, dicendo che sono cose che riguardano i musulmani, e c’è l’assenza di tribunali e giudici islamici in grado di far applicare i diritti islamici dei musulmani. Il vero problema è colmare questo vuoto, o con l’intervento delle autorità civili italiane che ne avrebbero tutto il diritto perché siamo in un paese non musulmano e siamo soggetti alle leggi italiane o con la creazione di istituzioni islamiche competenti che si occupino di questi casi (il che è altamente improbabile, anche se credo che per gli ebrei sia fattibile, se non sbaglio?). Va beh, il discorso va per le lunghe, scusatemi, so di aver lasciato tante cose non spiegate ma il web è cosi!

  49. utente anonimo scrive:

    Aminah,

    forse ho frainteso il tuo intervento, e in tal caso me ne scuso in anticipo. Ma mi è parso di capire che, nella prima tra le due ipotesi da te prospettate, tu stia auspicando che le autorità civili italiane applichino il diritto islamico ai matrimoni tra cittadini di fede musulmana…?

    Ciao e perdona di nuovo se ho frainteso 🙂

    Z.

  50. utente anonimo scrive:

    x Rubimasco

    Aminah ha espresso chiaramente quello che ti avrei scritto anch’io – da non musulmano -sulla “chiesa” islamica. Poi tu liberissimo di non crederci, considerando il tutto in stile DavideRenudo una taqyia islamo-miscredente:-).

    x Z.

    Io la prima ipotesi di Aminah l’ho capita così: piuttosto che fottersene dei “matrimoni islamici”, considerandoli alla stregua dei matrimoni padani in camicia verde in riva al Dio Po:-), le autorità civili italiche dovrebbero EQUIPARARLI AL MATRIMONIO CIVILE ITALICO, in modo da poter poi applicare la legislazione italiana, garante dei diritti della “parte debole”.

    Non mi sembra un’ipotesi tanto esecrabile:-).

    Se, invece, tale ipotesi fosse da intendersi come l’hai intesa tu, ovvero che lo Stato dovrebbe applicare ai matrimoni islamici uno status giuridico diverso da quello degli altri cittadini, beh, questo non si avrà mai. Equivarrebbe a che lo Stato laico italico riconoscesse l’indissolubilità del matrimonio cattolico e vietasse il divorzio a chi l’ha contratto:-).

    Ciao

    Ritvan

  51. utente anonimo scrive:

    >Quanto ai CD sugli interventi a Chianciano, mi piacerebbe averli una volta o l’altra. Non importa quanto costino. Cocco< E poi dicono che il bieko Berlusca ha ridotto gli insegnanti alla fame!:-) >Credo ci sia come me tanta gente che, indipendentemente dalle idee in merito, avverte il bisogno di ascoltare resoconti ed opinioni differenti da quelle proposte (o per niente proposte :-() dalla stampa o dalla tv.<
    D’accordo, ma non credo che siano tutti disposti a farlo a prescindere da quanto costi tale informazione. Mi associo, dunque, ad altri commentatori che chiedevano vennissero messi in rete i contenuti della conferenza. Anche perché suona un po’ dissociativo tuonare contro la “mercificazione” della società e poi “mercificare” la conferenza:-).

    >Anche oggi, ad esempio, dello sciopero dei rappresentanti di base non se ne sente parlare se non nelle radio orientate in tal senso, mentre di quello del 16 aprile indetto da cgil-cisl-uil (e per il comparto scuola anche SNALS :-() ci stanno facendo dappertutto “una testa così” già da un pezzo.<
    Invidia, eh?:-)

    Ciao

    Ritvan

  52. utente anonimo scrive:

    Da “oggetto”:-) del suo discorso, sono d’accordo con Franz. Tranne che in un punto (accennato anche in un commento precedente, a proposito dell’ineffabile De Mistura). Ovvero, che è la Turco-Napolitano-Bossi-Fini (ecco perché a volte sono d’accordo con MM sulle indistinguibili differenze destra-sinistra) a condannare il clandestino a restare tale per almeno 4 anni (fino alla prossima sanatoria:-) ), tempo abbastanza lungo perché il poveretto finisca o nelle grinfie della malavita o in quelle della polizia.

    In altri paesi civili, se trovi un lavoro paghi una multa – per sanare il reato amministrativo d’ingresso illegale – e poi ti danno il permesso di soggiorno. Se ti beccano prima, ti espellono senza tanti complimenti. Ovvero il bastone o la carota, ma in tempo reale. In Italia, invece, siccome anche la legislazione in tal senso doveve essere degna delle altre scelleratezze burocratiche italiche, si è scelto la strada che da nosotros così veniva sfottuta, nella persona di un certo Platone, noto per trascinare indefinitamente le questioni:”O Platon, more Platon, as të qi as të lëshon” (O Platone, Platone, né ti tromba, né ti lascia andare”).

    Ciao

    Ritvan

  53. utente anonimo scrive:

    (…dunque, premettendo che di queste cose ci capisco poco o niente – leggi: niente di niente – e che non voglio offendere la sensibilità di nessuno…)

    Ritvan,

    — Io la prima ipotesi di Aminah l’ho capita così: piuttosto che fottersene dei “matrimoni islamici”, considerandoli alla stregua dei matrimoni padani in camicia verde in riva al Dio Po:-) le autorità civili italiche dovrebbero EQUIPARARLI AL MATRIMONIO CIVILE ITALICO, in modo da poter poi applicare la legislazione italiana, garante dei diritti della “parte debole”.

    Non mi sembra un’ipotesi tanto esecrabile:-) —

    Per nulla, anzi. Solo un dubbio: posto che il matrimonio islamico non può essere azionabile alla stessa stregua di un contratto, come procedere?

    Da quel che ho capito dalla seconda parte del tuo intervento (ma forse ho frainteso) tu suggeriresti di far prevalere in ogni caso il diritto civile italico su di quello islamico. E’ una soluzione possibile ma di fatto cancella le peculiarità del matrimonio islamico. Che in questo modo sarebbe ridotto ad un rito di mera forma, mentre Aminah l’ha definito come un vero e proprio “contratto”. Qualcosa fatto e pensato per produrre effetti anche terreni, insomma, non solo spirituali. Mi par di capire (ma forse sbaglio di nuovo) che riducendolo ad una mera questione spirituale perda parte del suo valore e significato.

    Un’alternativa sarebbe rendere azionabili (magari non tutte, ma almeno) alcune delle clausole previste della legge islamica – che presumo non coincida per intero con quella italiana: diversamente non si porrebbe il problema.

    Ma i problemi (politici, oltre che giuridici) che sorgerebbero in questo caso sono facilmente intuibili…

    Boh? Aurora, tu come la vedi?

    Z.

  54. utente anonimo scrive:

    PS: A quanto ne so non hai affatto torto sulla Turcossi – Finolitano. Mi verrebbe quasi voglia di perdonarti il terrificante “reato amministrativo”!!

    Quasi 🙂

    Z(paccapalle) 🙂

  55. utente anonimo scrive:

    In effetti,non ne ho parlato nei commenti precedenti, la possibilità di sanatorie è stata presa in considerazione da de Mistura.

    Il quale però,da svedese(per quanto di origini in parte italiane)ha forse commesso l’errore di attribuire alla burocrazia italiana un’efficenza svedese.

    La cosa più importante in questi casi,come ha sottolineato Ritvan al #52 è la rapidità.

    O dentro o fuori,ma in tempi brevi.

    E questo temo sia quasi impossibile per i nostri standard. Comunque è la prima volta che si affronta il problema cercando soluzioni non convenzionali,per un problema che per sua natura richiede soluzioni tali.

    Z ,non essendo l’ingresso illegale reato amministrativo,che tipo di infrazione è esattamente?

    Franz

  56. utente anonimo scrive:

    >PS: A quanto ne so non hai affatto torto sulla Turcossi – Finolitano. Mi verrebbe quasi voglia di perdonarti il terrificante “reato amministrativo”!!

    Quasi 🙂 Z(paccapalle) 🙂< E vabbè, quanto la fai lunga, quante volte ti ho perdonato io!:-). E poi non sono un leguleio: Vorrei vedere te a discettare di malattie di cani: avresti più frecce mie in corpo che san Sebastiano!:-)
    Diciamp allora “infrazione amministrativa”: ti va bene?

    Ciao

    Ritvan

  57. Ritvanarium scrive:

    Visto che hanno invocato un Certo Davide che ha un dubbio che ho anch’ io 😉 😉 😉 :

    Perché i Musulmani in Italia si son presi per Fiero Alleato un Ateo Marxista SenzaDio Haramminoso 😉 come Diliberto e non un Illuminatissimo Dhimmi 😉 di una Religione del Libro come Padre Livio Fanzaga di Radio Maria ?

    …Oh, sì : qualche lieve discrepaznza di vedute su di un certo Rabbi Ebraico Sui Generis di Nazareth chiamato “Yeshua” 😉

    😉 😉 😉 ….Ma all’ atto pratico i punti di contatto sulla Moralizzazione dei Costumi sovrabbondano !!! … Giusto ?

    … E allora perché l’ Onorevole Diliberto anziché Padre Fanzaga ?

  58. utente anonimo scrive:

    >Il quale però,da svedese(per quanto di origini in parte italiane)ha forse commesso l’errore di attribuire alla burocrazia italiana un’efficenza svedese. Franz<
    Ma nemmeno nordafricana, guarda. Ho fatto la domanda di rinnovo nel maggio del 2006 e ancora il mio permesso di soggiorno non è pronto. Meno male che i kompagni mediante decreti, circolari, ukase e (forse) direttive del Partito:-) hanno dato validità a tutti gli effetti di legge al vecchio permesso come se fosse fosse nuovo, ma chi è in attesa del primo permesso si attacca alla minchia.

    E poi, siccome c’è la cosiddetta “procedura d’urgenza” (ignobile termine tutto italico che significa in volgare “salto legalizzato della trafila”) c’è un’intera tribù di traffichini internazionali pronti a spedirti da casa tua – ovviamente dietro congruo compenso – un telegramma o quant’altro, che dimostra che tuo padre (madre, zio, fratello, ecc., ecc.) sta tirando le cuoia. Con il fetente papiro in mano e una fetta di cipolla nel fazzoletto (sai, per le lacrime) ti presenti in Questura e…miracolo, il giorno stesso hai il permesso pronto. E il PIL nazionale gioisce!:-) (si fa per dire, eh, che i traffichini mica rilasciano ricevuta per il malloppo ricevuto in cambio del telegramma fasullo).

    Col sistema dell’invio via posta alla questura, sistema inaugurato dai kompagni, è addirittura peggio. Un ingorgo fantozziano pauroso. Se non fosse da piangere sarebbe da ridere a crepapelle: la 6° o 7° Potenza industrializzata del Mondo! Ma va a laurà, barbun!:-).

    Ciao

    Ritvan Il Bieko Razzista Antiitaliano:-)

  59. utente anonimo scrive:

    >Perché i Musulmani in Italia si son presi per Fiero Alleato un Ateo Marxista SenzaDio Haramminoso 😉 come Diliberto e non un Illuminatissimo Dhimmi 😉 di una Religione del Libro come Padre Livio Fanzaga di Radio Maria ? Ritvanarium< Semplice. Perchè Diliberto sta in parlamento e padre Livio no.
    Ciao

    Ritvan

  60. utente anonimo scrive:

    < Mi associo, dunque, ad altri commentatori che chiedevano vennissero messi in rete i contenuti della conferenza. >

    Mi pare sia già stato spiegato (# 31) il motivo per cui sarebbe difficoltoso farlo.

    Chiamare “mercificazione” l’eventuale autofinanziamento della conferenza in una realtà di mercato che ha comportato costi economici e in termini di impegno (non finalizzato al profitto) che posso solo ipotizzare, mi sembra comunque una grossa forzatura.

    La Conferenza aveva come obiettivo quello di informare piuttosto che disinformare a spese, non ultime economiche, della collettività.

    Personalmente preferisco comprare il CD con gli interventi piuttosto che spendere in un solo giorno la stessa cifra per comprare i quotidiani che, occupati a scrivere di come si potrebbero risistemare le coalizioni, la conferenza non l’hanno neanche citata.

    Però ogni tua frase si conclude con la faccina e quindi, probabilmente, stiamo qui a giocare.

    Ciao

    Cocco

  61. utente anonimo scrive:

    Zeta, mi chiedi come la vedo:

    male, quindi

    ti rinvio ai commenti dei post di Kel su Lia e al blog Haramlik, dove tutti i problemi dei matrimoni islamici sono già stati sviscerati.

    Piuttosto, dato che mi innervosisce la remissività che Ritvan dimostra con te, non sono detti correntemente “reati amministrativi” anche i reati depenalizzati, cioè quegli illeciti penali che sono stati trasformati in illeciti amministrativi, puniti con la sola sanzione pecuniaria ?

    A parte questo, nell’ambito dei reati si distingue anche tra reati amministrativi ( attinenti il diritto amministrativo) , reati fallimentari ( attinenti il diritto fallimentare) ecc.

    Ritvan, parlando di reato amministrativo ,poi, forse si riferiva al fatto che in altri paesi la clandestinità è sanzionata con la sola pena pecuniaria . Almeno così ho interpretato io.

    Mi sembra strano che ti abbia dato ragione tanto alla svelta.

    Boh. Le balene sono finite davvero sui tetti, in Albania ?

    Aurora.

  62. utente anonimo scrive:

    Ritvan,

    –E vabbè, quanto la fai lunga, quante volte ti ho perdonato io!:-). —

    Scherzavo, naturalmente 🙂 Comunque anche tu mi hai bastonato plurime volte (e rigorosamente a ragione, peraltro).

    E quindi: gne! :-))

    Z.

  63. utente anonimo scrive:

    Aurora,

    …vabbene che non ricambi la simpatia che provo per te… ma ‘nu reato è ‘nu reato :-)) su questo sono antipaticamente pignolo, e me ne rendo conto, e me ne scuso davvero… ma siete persone per bene e spero che vorrete bonariamente perdonarmelo :-))

    Detto questo, se mi dici che il termine “reato amministrativo” (al pari di “reato fallimentare”, “reato sessuale” o “reato tributario”)si usa per indicare i reati commessi in un certo ambito, ti credo sulla parola. Il fatto che non l’abbia mai sentito dire dipende probabilmente dalla mia indiscutibile ignoranza 🙂

    Z.

    p.s.: Per rispondere a Frank – che io sappia “reato amministrativo” è una locuzione impropria che viene spesso usata nei media generalisti e in quelli militanti, soprattutto per indicare la condizione di chi è trattenuto nel CPT. Generalmente è usata per criticare il fatto che queste persone, pur non avendo commesso alcun reato, sono sottoposte a privazione della libertà. E non con provvedimento emesso a seguito di un processo ed irrogato da un giudice, come si converrebbe ad ogni decisione restrittiva della libertà personale, ma emesso al di fuori di ogni contraddittorio da un’autorità amministrativa. Spero di averti risposto :-))

  64. utente anonimo scrive:

    OT

    Per segnalare un’intervista al Cardinale cattolico latino di gerusalemme. Se quest’intervista l’avesse fatta a Chianciano avrebbe ricevuto applausi scroscianti.

    Purtroppo non riesco a trovare il link sul web; l’intervista è sul Giorno – QN di oggi.

    _moreno_

  65. utente anonimo scrive:

    Zeta, mi spiace averti dato l’impressione che tu mi sia antipatico.

    In realtà apprezzo la tua capacità di smussare le asperità.

    Indubbiamente poi, un reato è un reato.

    Aurora.

    p.s. : comunque ti ho chiesto in passato cosa significasse “Zeta” e non mi hai risposto.

    Dopo ti ho chiesto se Z stesse per Zukov, e ,ancora, non mi hai risposto.

  66. utente anonimo scrive:

    x Aurora (#61)

    Vorrei accontentare la tua vena maliziosa, dicendo che la causa dell’atracco subitaneo delle balene sui tetti albanesi sia il fatto che a contestare una mia frettolosa definizione sia stato UN MASCULO (nella fattispecie Z.) e non UNA FIMMENA par tua.

    Purtroppo:-) non è così. Nessuno è infallibile e nella foga della mia prolissa produzione bloggaiola sono incappato anch’io nell’uso di una definizione scorretta imposta dall’uso volgare:-) mediatico.

    La contestazione di Z. mi ha fatto ricordare che dell’argomento se n’era parlato in precedenza, non so se qui o da un’altra parte (forse il Castruccio che da Sherif zeteggia:-) spesso e volentieri su ‘sti temi) e ho subito riconosciuto il mio errore.

    Da non azzeccagarbugli quale sono, mi permetto di argomentare ulteriormente che in sostanza la distinzione fra REATI (comprendente DELITTI e CONTRAVVENZIONI) e ILLECITI (da me precedentemente chiamati “infrazioni”) è che i REATI possono essere addebitati e sanzionati SOLO DAL GIUDICE, mentre gli ILLECITI sono addebitati e sanzionati da altri corpi della Pubblica Amministrazione.

    Per parlare terra-terra, per essere sanzionata della fattispecie di “maltrattamento degli animali” (contravvenzione penale) se prendi a calci:-) il tuo amato cagnolino, devi passare prima dal giudice, mentre per aver parcheggiato in doppia fila il tuo lussuoso SUV da avvocato rampante:-) (illecito amministrativo) no, la sanzione te la commina il vigile urbano.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Sì, io dicevo che in altri paesi l’ingresso illegale nel territorio del paese è sanzionato con una sanzione amministrativa pecuniaria (detta volgarmente – a costo di far venire i capelli dritti a Z. – “multa”). ma chiamarla “pena pecuniaria”, come fai tu, rifarebbe venire i capelli dritti al pelonelluovista:-) Z., poiché le PENE le commina solo IL GIUDICE, non la PA.

  67. utente anonimo scrive:

    >OT Per segnalare un’intervista al Cardinale cattolico latino di gerusalemme. Se quest’intervista l’avesse fatta a Chianciano avrebbe ricevuto applausi scroscianti.

    Purtroppo non riesco a trovare il link sul web; l’intervista è sul Giorno – QN di oggi. _moreno_

    <
    Ti credo sulla parola, fratello. A dispetto del Concilio Vaticano II, nelle gerarchie vaticane c’è sempre qualcuno che crede che il noto referendum Gesù vs. Barabba fu manipolato dai sionisti.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. L’importante è che il reverendo prelato si limiti alle interviste e non rifornisca anche di armi i palestinesi, come faceva un suo illustre predecessore, il quale forse aveva bellamente strappato dal suo breviario la pagina in cui Gesù diceva:”Chi di spada ferisce di spada perisce”.

  68. utente anonimo scrive:

    Aurora,

    — comunque ti ho chiesto in passato cosa significasse “Zeta” e non mi hai risposto —

    Non avevo letto la domanda, o se l’avevo letta l’avevo proprio scordata. E credevo che quella su Zukov fosse una battuta. Sicché ti chiedo scusa per non averti risposto 🙂

    Stavo per risponderti che Z. non significa nulla, e sarebbe anche vero: non è l’iniziale di niente e non ha nessun significato. In teoria. Dopodiché potresti certamente osservare che nessuna scelta è casuale: e infatti, anche se non l’ho fatto consciamente, è probabile che l’abbia scelto avendo in mente in qualche modo l’operazione Zeta.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Operation_Zet

    In altre parole, con Zukov ci sei andata davvero incredibilmente vicina, e non credo si sia trattato solo di fortuna. Invidio molto il tuo spirito di osservazione, almeno quanto invidio la prosa di Miguel.

    Z.

    p.s.: a questo punto ti chiedo se Aurora è veramente il tuo nome – nel caso, questo blog non finirebbe mai di stupirmi. Miguel, Maria, Francesco, Reza, Ritvan – tutti qui scrivono col proprio nome, ed è parecchio singolare…

  69. utente anonimo scrive:

    Ritvan,

    non so se mi hai letto bene, ma io ho specificato che ” correntemente” ( cioè nel linguaggio corrente) si parla di reato amministrativo, riferendosi ai reati depenalizzati, cioè agli illeciti penali trasformati in amministrativi.

    Quindi la tua inesattezza non mi sembrava comunque così grave, ed era questo il senso delle mie parole.

    Mi dici poi che erroneamente avrei parlato di pena pecuniaria con riferimento a quella che tu intendevi ” sanzione amministrativa pecuniaria”

    Ma, per essere precisi, nel tuo commento n.52 hai parlato solo di “multa” e non “di sanzione amministrativa pecuniaria”.

    ( “Se trovi lavoro paghi una multa ..)

    E’ stata proprio la dizione ” multa” che mi ha indotta a parlare di pena pecuniaria. Le pene pecuniarie si distinguono ,infatti, in multa e ammenda.

    Infine, vedo che ti stai facendo una cultura giuridica, addirittura perfezionando la terminologia e disprezzando quella ” volgare” : in effetti a te , di volgare, bastano e avanzano altre espressioni, tipo quella che io potrei dare dei calci al mio cane.

    Aurora.

  70. utente anonimo scrive:

    una bella vignetta sul rapporto fra comunisti nostrani e resistenze nazionali.

    http://www.ibrp.org/files/images/oppio.jpg

    k.

  71. utente anonimo scrive:

    A —-Z :

    sì, è il mio nome.

    Io non ho potuto sorprendermi del fatto che si presentino quasi tutti col vero nome, perché questo è stato il primo blog in cui mi sono affacciata e posizionata. Appena avventuratami in Internet, digitando un argomento che mi interessava, sono approdata al sito di Kel e, quando lui ha aperto il blog, sono saltata qui direttamente.

    Insomma, mi sembra normale non usare pseudonimi.

    Aurora.

  72. utente anonimo scrive:

    >Ritvan, non so se mi hai letto bene, Aurora<
    Stai tranquilla, cara, io ti leggo sempre con molta attenzione.

    >ma io ho specificato che ” correntemente” ( cioè nel linguaggio corrente) si parla di reato amministrativo, riferendosi ai reati depenalizzati, cioè agli illeciti penali trasformati in amministrativi.<
    Ah, intendevi diire “al bar degli avvocati”:-). Scusa tanto:-).

    >Quindi la tua inesattezza non mi sembrava comunque così grave, ed era questo il senso delle mie parole.<
    Già, ma il caro Z, chissà perché, forse è convinto – come del resto un certo castruccio – che io sia un pezzo grosso della scienza leguleia, ecco perché se la prende tanto per qualche mio peccatuccio veniale in materia di prosopopea leguleiesca.

    Sono d’accordo con te che lui non dovrebbe essere così fiscale con un dilettante par mio, ma che ci vuoi fare, lui è fatto così:-).

    >Mi dici poi che erroneamente avrei parlato di pena pecuniaria con riferimento a quella che tu intendevi ” sanzione amministrativa pecuniaria”<
    Sì, ti dico.

    >Ma, per essere precisi, nel tuo commento n.52 hai parlato solo di “multa” e non “di sanzione amministrativa pecuniaria”.

    ( “Se trovi lavoro paghi una multa ..)<
    Già, ho fatto anch’io il discorso da “bar degli avvocati”:-). Io me lo posso permettere, visto che sono un dilettante, tu no:-).

    >E’ stata proprio la dizione ” multa” che mi ha indotta a parlare di pena pecuniaria. Le pene pecuniarie si distinguono ,infatti, in multa e ammenda.<
    Ma no, Aurora mia, usa la logica, se ogni clandestino dovesse essere trascinato in tribunale per pagare una multa comminata dal giudice, il sistema giuridico di quei paesi rischierebbe di somigliare a quello italico per quanto riguarda i tempi biblici. Il clandestino regolarizzato paga solo la sanzione amministrativa standard e basta.

    >Infine, vedo che ti stai facendo una cultura giuridica,<
    Veramente me la sto perfezionando. Una ce l’avevo già in partenza (col gommone:-))

    >addirittura perfezionando la terminologia e disprezzando quella ” volgare” :<
    Già, “Perfezione” è il mio secondo nome:-).

    >in effetti a te , di volgare, bastano e avanzano altre espressioni, tipo quella che io potrei dare dei calci al mio cane.<
    Ma perché, come potrei dirlo in linguaggio sofisticato, forbito ed elegante? Aspetta che chiedo lumi alle “Les Précieuses Ridicules” di Molière….ecco, trovato:

    “O Gent.ma Aurora, luce mattiniera dei miei occhi, qualora capitasse che il suo graziosissimo piedino si posasse con una certa qual veemenza sull’epidermide del suo simpaticissimo amico quattrozampe….”. Cuntent?:-)

    Ciao

    Ritvan il Forbito, l’Elegante, il Sofisticato

  73. utente anonimo scrive:

    maria #42

    il libro non mi dispiace, anzi, ne lessi alcuni “pezzi” prima che uscissero assemblati. è pessimo tutto ciò che lo circonda (parere personale, ovviamente), compresi alcuni atteggiamenti dell’autore, che se pure avesse mai ambito alla credibilità adesso se l’è giocata definitivamente. i motivi sono tanti, e diversi. incluse antipatie personali, non lo nascondo, ma queste c’entrano poco 😉

    cmq., se t’interessa, ne ho diffusamente parlato un po’ ovunque – tempo addietro. in alcuni commenti qui, per esempio. se segui alcuni dei link segnalati, troverai altra roba mia sull’argomento. engioi.

    diego

  74. utente anonimo scrive:

    E’ vero, Ritvan,

    sono convinto che tu ne sappia decisamente di più in materia rispetto al cittadino medio. E non solo: in effetti non credo che il civilista medio sarebbe riuscito a recuperare e ad allegare l’articolo sulla cospirazione mediante accordo, in un tempo tutto sommato così breve. A dire il vero conosco anche qualche penalista, o supposto tale, che avrebbe fatto fatica.

    Quindi non ho dubbi che tu sappia che un reato è una cosa e un illecito amministrativo un’altra. Ero solo in vena di cazzeggio molesto per il primo aprile 🙂 Ho anche chiamato un po’ di “sinistri” annunciando che era caduto il governo (da solo, e di domenica mattina). Non ti dico le reazioni :-))

    Z.

  75. utente anonimo scrive:

    grazie diego, andrò a leggermi i commenti molto volentieri.

    maria

  76. utente anonimo scrive:

    Ho riletto il mio commento 22.

    A parte la precipitazione, vorrei confermare a Miguel il contenuto.

    Giusto nel caso pensasse che mi sono pentito.

    Massimo, posso concedere Guantanamo al posto della Siberia …

    Francesco

    PS Siberia. La lunga durata dell’URSS e l’ordine che si presumeva vi regnasse hanno datto a quel sistema un discreto fascino tra i reazionari, specie dopo il ’68.

    Soprattutto come sistema punitivo per sfaticati e casinisti. Fino al punto di diventare proverbiale.

  77. utente anonimo scrive:

    Piuttosto che essere la tua luce mattiniera, Ritvan, mi trasformo in faro.

    Non so se ti è abbastanza chiaro.

    Aurora.

  78. utente anonimo scrive:

    >Piuttosto che essere la tua luce mattiniera, Ritvan, mi trasformo in faro. Non so se ti è abbastanza chiaro. Aurora.< Cristallino, come diceve Tom Cruise. E moooolto poetico, anche….eretta su uno scoglio in mezzo al mare, con un proiettore rotante sulla capoccia….che vita di merda:-). Però, de gustibus…
    Ciao

    Ritvan

    P.S.Guarda che la mia metafora non sottintendeva che tu mi portassi personalmente il caffé a letto prima del sorgere del sole (anche perché io mi sveglio piuttosto tardi). Era solo riferito al nome “Aurora”.

  79. utente anonimo scrive:

    E’ inaccettabile come un certo sistema mediatico sionista si consente di trattare le persone dividendole in quelle che hanno diritto ad una privacy e quelle che sono solo funzionali a delegittimare avversari ideologici o politici.Perchè non vai a vedere cosa ha fatto nel totale silenzio dei media il direttore del giornale di Magdi Allam? Cosa deve succedere nel dopo-Sircana per aprire gli occhi al popolo-bue?

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