Sia lodato Israele che si fa carico del lavoro
sporco che noi avremmo dovuto
compiere sei secoli fa. Siano lodati i carrarmati
pur se meno eleganti, e chi lo nega,
dei cavallieri antiqui. Sia lodato il
missile di oggi che forse eviterà la bomba
atomica di domani.
A sinistra, un disegno di Naji al-Ali, ai tempi dell’invasione israeliana del 1982. Il testo dice, “Buon giorno, Beirut!”
A destra, una foto di Beirut oggi.
Ho chiesto notizie a un libanese che vive a Milano, sulla situazione a Beirut, dove vivono suoi zii e altri parenti. Li ha sentiti telefonicamente nei giorni scorsi : tutto come suole, vanno a lavorare come al solito, tutto tranquillo, il solito tran-tran. Anche lui ha detto, parlando in proprio : io me ne frego.
Questo mi ricorda un fatto accadutomi anni fa : ho visto un bambino arrampicato con le mani a un cornicione, a un metro e mezzo da terra, penzolante. Sembrava divertirsi, ma poichè mi sembrava in pericolo, sono intervenuta con non ricordo con quali frasi.
Da un balcone di fronte, una matrona seduta, mi ha urlato, in semi dialetto, qualcosa di simile : e lei perchè s’impiccia?
Se dovessi basarmi su quel che mi è stato riferito, gli abitanti di Beirut non è che sono meno preoccupati di noi, semplicemente non ci fanno caso: tutto normale.
Aurora.
Grazie per la segnalazione.
Anche gli altri articoli in seconda pagina, fatte salve le colonne laterali, meritano una lettura.
Mi chiedo: quando finirà tutto questo?
Che la pace sia con noi.
FJF
Questo mi è sembrato molto bello
Figli
here too the knowledge of death
is a consuming love.
quando muoiono i bambini sono di una semplicità lineare
tutti si affannano a cercare da qualche parte qualcosa che li allontani
da quella verità che inchioda la mente e la crocefigge al peccato puro
forse perché i bambini sono figli
i loro corpi abbandonati alla morte ricordano il sonno fiducioso
tra le braccia.
tutto di può dire
persino i concetti più sottili
sono stati detti
le parole sono state trovate
la logica ci è sempre venuta in soccorso
la sintassi ci è sempre stata fedele
abbiamo espresso opinioni, punti di vista, ipotesi, illazioni
abbiamo potuto farlo
le parole non ci hanno mai tradito
ci siamo contraddetti
abbiamo sbagliato talvolta
ma sempre la ragione è stata anche un po’ nostra
abbiamo potuto dire
la ragione è mia
la terra è mia
la verità è mia
persino di dio si può dire
mio dio
ma i bambini che muoiono non si possono capire
non si possono dire
esplodono i verbi le congiunzioni
deflagrano i sostantivi e i predicati
sono un paradigma vuoto
un solo tono cupo in una bocca chiusa
i bambini che muoiono non hanno parola
non stanno in nessuna tomba
hanno qualcosa
che non sottostà alle leggi del pensiero
non sono spartibili
si mescolano alle viscere di tutti
diventano un sacrificio enorme
allagano gli occhi
affogano il cuore
i bambini che muoiono fanno impazzire
sono la tempesta di Lear
la fine dell’amore
dell’appetito
della curiosità dei sensi
sono un offesa senza scusa
uno strappo irreparabile
sotto al quale non trapela luce
niente più ragioni né torti
niente più abitudini
sorrisi in camera
compleanni con gli amici
torte salate
matrimoni
automobili
scoperte innovative
stelle e galassie
orbite planetarie
niente più panatenaiche
socrate
prassitele
budda giganti
occhi di pernice
niente più odisseo
eschilo
poeti provenzali
niente più microscopi elettronici
spin
legge di bolzmann
niente
la bolla esplode
le nostre mani non tengono più
il senso si fa senza forze
rattrappito su se stesso
come un baco a seccare
noi smettiamo di esistere e allo stesso modo
non siamo
non siamo più.
Di Mirta ( dal blog Oce )
Maria José
Forse sono degne di commento anche la vignetta in fondo e la realtà odierna. E’ curioso notare come la raffigurazione fatta dall’OLP (presumo) venti e passa anni fa prevedesse una bella ragazza bionda, nel quadro evidente di una società libanese laica nei valori e nella aspirazioni. Oggi la realtà dietro i muri sbrecciati è quella di una donna velata, dopo venti anni, una guerra civile e varie altre vicissitudini. Sarebbe interessante indagare cosa è successo al Libano e al mondo arabo nel frattempo, quali sono le colpe della violenza israeliana, quali quelle della propaganda islamista e dei suoi antichi protettori, ora nemici, degli USA e stati satellite; chi insomma ha determinato questo imbarbarimento. Non scrivo “le colpe dell’Occidente” perché l’Occidente è un concetto così vasto, ricco e contraddittorio che farlo sarebbe solo stupido e razzista.
Tamas (che ha ritrovato un antico account splinder).
Ma sul serio ha scritto una roba simile? Sembra ripresa pari pari dai deliri futuristi di Marinetti e compagnia.
upuaut