Invece uno così sì che lo voterei…

Dieudonné Mbala Mbala, notissimo umorista francese di origini camerunensi, si presenta alle elezioni presidenziali in Francia. Un Chavez d’Europa, contro il neoliberismo e la sinistra che si adegua, contro la Cosa che Chiamano Europa e l’Impero, contro i monopolisti della memoria e il razzismo. Rifondare la Repubblica francese e lo stato sociale.

dieudonne mbala mbala

Una scommessa certo improbabile, ma interessante, se ricordiamo che in Francia i partiti tradizionali di destra e di sinistra hanno unito le forze per imporre l’Euroamerica, e hanno perso clamorosamente nel referendum dell’anno scorso.

Per fortuna, i giochi sono molto più aperti di quello che sembrano.

Anche nella Francia della legge contro il foulard, dei sequestri di persona in collaborazione con la CIA e delle minacce nucleari contro i "terroristi".

Prosegue sul sito Kelebek….

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27 risposte a Invece uno così sì che lo voterei…

  1. utente anonimo scrive:

    Certo, anche il suo “razzismo dei vinti” è una gran bella cosa da votare…

    Manco a ‘li cani, altrochè…. 🙂

    John Zorn

  2. utente anonimo scrive:

    Ma che dici Zorn, il Manicheismo Terzomondista non prevede salvezza dal razzismo….ma solo attesa per il proprio turno :

    e allora diamoci dentro:

    Marianne Imburqata !!!

    Davide

  3. utente anonimo scrive:

    Guarda che il succitato pagliaccio non è muslim…

    John Zorn

  4. utente anonimo scrive:

    (=

    Gia Lam

  5. talib scrive:

    io oltre a votarlo.. Miguelito, è sposato Mbala? 😉

  6. utente anonimo scrive:

    Ah già, oltre che scemo è pure bello…. 🙂

    John Zorn

  7. kelebek scrive:

    Così, Miguel lo vota, Talib lo sposa, Zorn non lo vota.

    E’ il bello della democrazia.

    Miguel Martinez

  8. utente anonimo scrive:

    Ho letto. Che dire, buona fortuna. Ma lo strumento, una democrazia e un capitalismo raddrizzato delle storture del neoliberismo (figuriamoci, non ha nulla di liberismo) è del tutto sbagliato, ammesso che riesca . Ma le cose, come dici tu, sono in moto, e questo è più importante di come si creda ci si debba muovere. Alla grandeur della parigi repubblicana, io continuo a preferire le petroleuses e gli anonimi della comune fucilati al père lachaise. Farsela fuori, repubblica e fronzoli democratici, rimane il compito di chi è restato fedele a quella consegna sul filo del tempo. p

  9. utente anonimo scrive:

    Ho letto sue dichiarazioni contro il comunitarismo, qualunque esso sia…

    E’ davvero un bene?

    John Zorn

  10. utente anonimo scrive:

    x Zorn

    Pochi manichei terzomondisti sono muslimmi…sono filoislamici soltanto perché fa “fico” parlar male di quella società borghese occidentale che è poi la loro stessa bambagia !

    Davide

  11. calmansi scrive:

    Proprio come pochissimi neocon “proisraeliani” sono ebrei, Davide: in molti casi, il loro impegno a favore di Israele serve soltanto a dare una facciata accettabile alla loro musulmanofobia.

    Però quanto a votare per Dieudonné, vorrei prima vedere i suoi sketch contro la “pornographie mémorielle” che gli sono valsi l’accusa di antisemitismo da parte della LICRA. Vedi France, antisémitisme, judéophobie, négrophobie, affaires Dieudonné per una cronologia dei fatti, sul sito di Denis Touret, professore di diritto costitzionale all’Università di Paris 12. Sembra che gli sketch sugli ebrei di Dieudonné riprendessero veramente gli stereotipi dell’antisemitismo. Però può darsi che in realtà non sia così, come nel caso di Chavez. Vedi Editing Chavez to Manufacture a Slur, Venezelanalysis.com, 23/01/2006; (traduzione spagnola con una citazione originale dal discorso di Chavez: Editando a Chávez para confeccionar un insulto, 24/01/2006, su aporrea.org).

    Può darsi che il caso di Dieudonné sia analogo. Però appunto, vorrei vedere gli sketch per poter capirci meglio.

    Claude

  12. stediludo scrive:

    Stando all’articolo del Corriere del 30 dicembre 2005 “Il comico antiebrei vuole fare il presidente” di Stefano Montefiori (http://archivio.corriere.it/archivio), la comicità di Dieudonné sarebbe un coacervo del solito antisemitismo di maniera. Tra l’altro Dieudonné avrebbe dichiarato: “Ho strappato dal libro di storia di mia figlia le pagine sull’Olocausto”. Mah, sembra proprio che oggi per “negare” il mondo schifoso in cui viviamo, bisogna per forza negare l’olocausto. Eppure io tale connessione non la vedo… Anzi, due negazioni, di solito, affermano… Che ne dici, Miguel? (tanto per restare al tema di cui stiamo dibattendo in altre sedi…)

    stefano

  13. kelebek scrive:

    Siamo alle solite. Dieudonné non ha mai negato l’olocausto. Ha solo detto che c’è anche la tratta degli schiavi. E che gli fa rabbia vedere i libri di scuola che dedicano pagine al primo e non parlano della seconda.

    Miguel Martinez

  14. calmansi scrive:

    Siccome la tua URL non funziona, almeno con il mio browser, Stefano, ecco di nuovo il link: Il comico antiebrei vuole fare il presidente. Stefano Montefiori, Corriere della Sera, 30 dicembre 2005.

    Malgrado le citazioni, l’articolo di Montefiori potrebbe essere di parte. Sarebbe interessante sapere se ha visto gli spettacoli, o se cita di seconda mano.

    Un altro motivo di dubbio è la sua malcelata reprobazione per il fatto che Dieudonné sia sempre stato assolto quando lo querelavano: “Dieudonné M’bala M’bala, 39 anni, nato nella periferia parigina da madre bretone e padre camerunense, pluriprocessato sempre assolto, non si fa scrupoli nel rilasciare dichiarazioni inaudite” e “Le traversie giudiziarie di Dieudonné cominciano nel 2000 e lo seguono continuamente, ma neanche le frasi più violente vengono ritenute degne di una condanna.”, seguito da un’insinuazione di colpevolezza per associazione: “Il suo avvocato è François Roux, lo stesso di Zacarias Moussaoui (il francese in carcere negli Usa per l’11 settembre)”.

    Vedi anche “Nel libro La verité sur Dieudonné (Plon), fatto ritirare su denuncia dell’attore e appena ritornato in libreria, l’autrice Anne-Sophie Mercier segnala l’interesse di Dieudonné per il contestato intellettuale musulmano Tariq Ramadan, e i contatti con gli islamici radicali”.

    Ripeto: vorrei vedere gli sketch prima di farmi un’opinione. Una delle fonti di Montefiori potrebbe essere Dieudonné,Guysen.com27/12/2006, ripreso poi come France: Dieudonné ”Ses sketchs s’attaquent aux Juifs, aux Français, aux Blancs, aux Chrétiens” 07/01/2006 (dalla cache di Google) in VoxDei.org, e da Dieudonné. ”Ses sketchs s’attaquent aux Juifs, aux Français, aux Blancs, aux Chrétiens” in Topchretien.com 09/01/2006.

    Né Guysen né Topchrétien né VoxDei sono “super partes”. Non è un rimprovero: forse nessuno lo può essere, e il giornalismo militante va benissimo quando si dichiara tale, come fanno queste tre testate, che d’altronde citano le loro fonti.

    È più difficile capire come prendere l’articolo di Montefiori, che le sue fonti non le cita. Da una ricerca con “Stefano Montefiori” + “Corriere” in Google, sembra che lui scriva su tanti soggetti. Con forse una certa simpatia per i neocon: vedi il suo I «neocon» alla guerra nel nome di Tucidide, Corriere della Sera, 04/10/2003 (dalla versione ripresa da IlDomenicale.it).

  15. calmansi scrive:

    Scusa Miguel, ho messo troppo tempo a scrivere il mio post e non avevo visto il tuo. Non ho accusato Dieudonné di aver negato la Shoah – ciò che ho potuto leggere conferma ciò che dici – però rimane aperta la questione del suo uso di luoghi comuni dell’antisemitismo. Per questo ho detto che vorrei vedere gli sketch che hanno suscitato le querele.

  16. kelebek scrive:

    Io credo che la questione di chi si deve giustificare vada rovesciata.

    Qui esiste uno stato che conduce una politica molto aggressiva, che si giustifica sempre con il “problema eterno dell’antisemitismo”, la cui pericolosità sarebbe dimostrata dall’olocausto.

    Questa politica si collega strettamente, da alcuni decenni, alla politica della più grande e feroce potenza imperiale di tutti i tempi.

    Il quale a sua volta usa l’associazione olocausto contro liberazione dal nazismo da parte degli USA.

    A dimostrazione di questo clima, ci sono innumerevoli discorsi e articoli che creano l’equivalenza “ribellione al dominio=nazismo”, e nazismo a suo volta vuol dire semplicemente “olocausto”.

    Si crea così l’associazione di idee, “a causa dell’olocausto, tu mi devi obbedire”. Un’associazione parallela a quella di chi diceva, “a causa del sangue versato da Gesù, tu mi devi obbedire”.

    Mi sembra ovvio che questo clima crei reazioni di ogni sorta.

    La persona saggia reagisce distinguendo Gesù dal prete, la vittima di Auschwitz dal marine americano.

    Ma quante sono le persone sagge e colte al mondo?

    E’ chiaro che le reazioni saranno anche sciocche, o storicamente fuorvianti, o provocatorie.

    Quando i preti potevano decidere della vita della gente, quanta gente rispondeva alle loro prediche, non con profonde riflessioni sulla poliedricità del religioso, ma con rozze bestemmie?

    Ora, io non sopporto il prete che si prende la decima, che si porta a letto le contadine dicendo che fanno soffrire Gesù se non ci stanno, e poi chiede di punire tutti perché qualcuno ha offeso il nome della Madonna.

    Chi ha offeso il nome della Madonna è quel prete.

    Miguel Martinez

  17. utente anonimo scrive:

    In parte la questione affrontata da deudonné è la stessa toccata nell’esempio della condanna dei crimini del comunismo da parte del consiglio europeo. Io credo inutile e del tutto controproducente voler far prendere a questi squallidi organismi posizione anche su altri “crimini”. È dar loro una forma di autorità che gli deve essere totalmente negata. Questi signori sono del tutto ridicoli, e vanno sbertucciati inesobilmente sia che parlino di cose tragiche, sia che sprechino tempo nei loro inutili dibattiti sul nulla. Poi la storia e le sue, spesso terribili, lezioni, fuori dalle loro sordide chiacchiere, sarà nostro compito comprenderla. Anche perché comprendere non è un lusso “culturale”, ma fa parte integrante della lotta che si cerca di condurre. p

  18. utente anonimo scrive:

    Io invece rimango perplessa dai condizionali ipotetici : “se fossi in francia voterei, ma siccome sono in Italia, non voto”. Ammettiamo pure che il serio umorista, margheritina in bocca, immersa nel novello tappetino di crine nero- addio al verde vitale- sia il non plus-ultra della mente politica. Beati i francesi, sanno chi votare e avranno un futuro rosa, come quella che era in bocca a Vampirella in altro post. Non ne abbiamo neanche uno così fantastico in Italia. Pazienza.

    Trovate voi qualche bel gruppo, di esperti statisti, tecnici, professionisti, in grado di amministrare la cosa pubblica, altrimenti ci dobbiamo contentare di quelli che già ci sono. Oppure passi il non voto, e si dia il via libera ai seguaci di Junio Valerio Borghese, se ce ne sono che lo eguaglino.

    Quanto agli ebrei, osservo che sono sopravvissuti non solo alla persecuzione naziste, ma anche a quelle precedenti ( per quel poco che ne so) e han saputo sempre risorgere più forti di prima ovunque si siano insediati. Si vede che la lotta continua, se non indebolisce, rafforza, e avere una struttura mentale forte, probabilmente conseguenza di una educazione, aiuta. Vuoi vedere che sono veramente superiori ?

    Aurora.

  19. utente anonimo scrive:

    Suvvia Miguel.

    Dire “Ho strappato le pagine sull’Olocausto” è una provocazione del cazzo.Che i suoi antenati siano stati venduti come bestie sui libri c’è eccome. Se non ci sono proponga di aggiungere le pagine al libro, non strappi quelle che non gli piacciono.

    Ma non temo non se ne parli sui libri: la solfa della tratta degli schiavi a scuola me l’han fatta leggere fino alla nausea.

    E, come se non bastasse, i vari gruppi “Black Power” sul tema non rompono il cazzo meno degli ebrei per cui Dieudonnè (nomen Omen, un motivo in più per essere atei direi 🙂 ) è solo un patetico provocatore…Anche poco originale direi…

    John Zorn

  20. calmansi scrive:

    Lei ha letto i manuali di storia francesi, John Zorn? Guardi che il problema del loro silenzio sul passato coloniale della Francia, e sul ruolo di città come Bordeaux che partecipavano attivamente al commercio degli schiavi è stato sollevato anche da persone moderate.

    È sempre più facile parlare dei reati degli altri che dei propri. Ad es., quando era a scuola, le hanno anche parlato delle violazioni dei diritti umani durante la colonizzazione italiana del “Corno dell’Africa”? Se sì, complimenti alla scuola italiana.

  21. utente anonimo scrive:

    Non mescoliamo le cose.

    In Italia il fascismo come fonte d’ogni male me lo han fatto studiare eccome, e lo stesso dicasi della tratta degli schiavi.

    Se poi mi dici che in Francia non si studiano gli immensi dolori della negritudo mondiale, e la tratta degli schiavi non esiste altro paio di maniche. Non ci credo, ma se mi dici che tu li hai letti e non si parla della tratta degli schiavi altro paio di maniche.

    Ciò non toglie che strappare l’Olocausto dai libri mi pare una porcata.

    John Zorn

  22. stediludo scrive:

    Ma scusa, Miguel, che vuoi dire che siccome le persone sagge sono poche dobbiamo lasciar passare le sciocchezze che chi saggio non è mette in giro come reazione all’immaginario dominante? Una cosa è comprendere tali reazioni, ben altra è legittimarle, assecondarle, o, peggio, alimentarle. Il compito dei saggi, tra l’altro, dovrebbe proprio essere quello di “educare” il popolo incolto a reagire adeguatamente, no? Per restare alle idee negazioniste, ad esempio, anche queste le hanno create dei saggi, ovvero degli intellettuali; che poi abbiano presa, per i motivi che dici tu, su una certa parte del popolo, compito dei saggi non negazionisti non può che essere quello di combattere questa reazione che essi ritengono non adeguata, non ti pare?

    Riguardo a Dieudonné, se fa le battute che gli si attribuiscono, o è uno sciocco o è un saggio che invece di raddrizzare gli sciocchi, ne alimenta la sciocchezze.

    stefano

  23. utente anonimo scrive:

    E non lo possiamo chamare in Italia sto tizio?! io comunque voto. almeno così faccio sapere da che parte sto. credo che anche il voto sia una pressione sulla classe politica. Ricordiamo che l’attuale situazione demenzial-demagogica e spettacolistica della politica italiana potrebbe essere conseguenza anche del ritiro delle persone intelligenti dal “mercato” del consenso politico ai partiti. a questo punto i politici si ripiegano sui restanti cerebrolesi lusingandoli con gli argomenti che possono far presa su di loro. Un paese di imbecilli deve essere governato da ruffiani!

    Il mio voto suoni come una protesta.

    Barbarella

  24. utente anonimo scrive:

    in effetti un pagliaccio di colore al nostro parlamento di pagliacci più o meno ariani manca…

    John Zorn

  25. utente anonimo scrive:

    >Lei ha letto i manuali di storia francesi, John Zorn? Guardi che il problema del loro silenzio sul passato coloniale della Francia, e sul ruolo di città come Bordeaux che partecipavano attivamente al commercio degli schiavi è stato sollevato anche da persone moderate.<
    Si. Aggiungo che – come si apprende dai giornali – recentemente Monsù Chirac ha fatto approvare un decreto, dove s’imponeva di insegnare nelle scuole più o meno che la colonizzazzione – solo quella francese, ça va sans dire:-) – ha portato solo benefici ai popoli colonizzati. Insomma, la Storia fatta per decreto ad usum Delphini! Malgrado il notevole tasso di patriottismo dei francesi, c’è stata una levata di scudi generale e il suddetto Monsù ha dovuto fare marcia indietro e abrogare il ridicolo decreto.

    Ciao

    Ritvan

  26. utente anonimo scrive:

    >in effetti un pagliaccio di colore al nostro parlamento di pagliacci più o meno ariani manca… John Zorn<
    Scusa, ma perché si devono per forza importare? Si parla negli ultimi tempi di un posto “blindato” nella lista del Cav. per Magdi Allam. Che, per caso non ti sembra abbastanza “di colore”?:-).

    Ciao

    Ritvan

  27. utente anonimo scrive:

    >Un paese di imbecilli deve essere governato da ruffiani!

    Il mio voto suoni come una protesta. Barbarella<
    Absit iniuria verbis (anche perché io sono “ospite”:-) in questo paese) ma si dice che in democrazia ogni popolo ha il governo che si merita.

    Ciao

    Ritvan

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