25 dicembre, festa dell’Anticristo

Io non sono quello che in Italia chiamano un "credente"; non mi identifico, cioè, con quell’antica e affascinante organizzazione multinazionale che ha sede in piazza del Vaticano a Roma.

Però questo fatto non mi impedisce di provare un senso di curiosità per quell’antico gioco che consiste nell’identificare l’Anticristo.

L’Anticristo, ricordiamo, non è affatto il diavolo, ma qualcosa che imita il Cristo, facendone una parodia.

Il segno dell’Anticristo non è la cattiveria, ma la falsificazione. L’Anticristo, come dicono alcuni, è cristomimetico.

L’Anticristo sarà sempre il più difficile dei nemici da combattere, perché non ha il viso feroce dell’Altro, ma è dentro di noi: si pone sempre come il simulacro dell’estrema, indiscutibile bontà.

A smascherarlo non può mai essere il fanatismo, perché più si è fanatici, più si finisce per lasciarsi irretire dall’aspetto mimetico.

A togliere il velo all’Anticristo servono l’ironia che sa cogliere il grottesco, l’intelligenza che sa cogliere la menzogna e il rifiuto viscerale, istintivo del falso. In questo senso, lo spirito autentico coincide con l’essere coscienti.

Il capitalismo assoluto non è altro che la falsificazione totale, l’infantilizzazione estrema, la sistematica distruzione di ogni valore umano, la generazione di uno stato ipnotico collettivo di falso benessere. In cui l’oppio dei consumi sostituisce la religione, diventando esso stesso religione.

L’esempio supremo, e anche il caso più antico, di falsificazione è certamente la Coca-Cola. Opera alchemica di un fondamentalista evangelico, che volle creare l’ennesimo falso rimedio alla malattia dilagante dell’allora nascente Impero, ciò che oggi chiamiamo lo "stress". Un rimedio, all’inizio, a base di quel noto stupefacente che è la coca e di noci di cola. Un rimedio poi puritanizzato in semplice acqua zuccherata e colorata, che non contiene nemmeno coca o cola.

Questo evanescente e frizzante nulla non serve per dissetare. E’ in realtà semplicemente il riflesso della propria pubblicità; un nulla che però è fantasia di finta giovinezza, di allegria, di infanzia trasformata in prodotto, di socialità solitaria.

Nel 1971, mentre i piloti bevitori di Coca-Cola annientavano i villaggi vietnamiti con il napalm, la Coca-Cola raccolse duecento giovani sulla sommità di una collina toscana, a cantare il nuovo inno cosmico del prodotto:

I’d like to buy the world a home and furnish it with love
Grow apple trees and honey bees
And snow white turtle doves
I’d like to teach the world to sing in perfect harmony
I’d like to buy the world a Coke
And keep it company
That’s the real thing
What the world wants today is Coca-Cola
Is the real thing
[1]

Ma il nulla si trasformò in divinità nel 1931, quando un grafico pubblicitario della Coca-Cola ebbe la brillante idea di unire due cose: la faccia di Lou Patience, un commesso viaggiatore suo amico, e la storia popolare di Santa Claus, un confuso miscuglio tra alcune usanze della cultura popolare olandese e San Nicola detto di Bari (ma i baresi in realtà si erano limitati a piratarne la salma da Mira nell’Asia Minore), passato a New York, dove fu trasformato all’inizio dell’Ottocento in un diffuso e ottimistico personaggio della subcultura commerciale statunitense.

Ma quello che conta è che fu la Coca-Cola a trasformare radicalmente Santa Claus, Babbo Natale, nel dio del commercio dei nostri tempi, dotandolo di un volto e di un accattivante abito rosso.

Nel dopoguerra, accompagnato dalle armi dell’Impero, Babbo Natale ha invaso l’Europa e poi il resto del mondo, polverizzando ogni ciclo festivo locale e annientando ogni tradizione con una determinazione che l’ateismo di stato sovietico avrebbe solo potuto invidiare.

Ci sono persone che lanciano sguaiati guaiti al pensiero delle "nostre radici" minacciate da un gruppo di operai musulmani che pregano privatamente in uno scantinato; ma questi stessi difensori della civiltà non hanno alzato un dito per la fine della Befana, di Santa Lucia e dello stesso San Nicola (per non parlare di Gesù Cristo), lo svuotamento dei luoghi di festa e la trasformazione dei centri commerciali in luoghi di culto perfettamente intercambiabili da Frosinone a Shanghai.

A quei laicisti che invece si rallegrano di una simile devastazione, sfugge il fatto che Babbo Natale, o se preferiamo la faccia del commesso viaggiatore Lou Patience, è diventato l’unico essere sovrannaturale universalmente riconosciuto; ed è curioso come abbia rubato persino la data tradizionale di nascita a Gesù Cristo.

Anzi, attorno al suo giorno di festa, si è ristrutturato l’intero calendario mondiale: dai bambini schiavi che producono per la Benetton nel Terzo Mondo, ai mentitori di professione che creano l’immagine della Benetton a Milano o a New York, tutti guardano al 25 dicembre come scadenza veramente cristomimetica.

Proprio perché la vendita è sempre una forma di seduzione, Babbo Natale non poteva che assumere la forma della bontà assoluta apparente.

Proprio qui sta la sua forza invincibile: immagine eternamente sorridente della divinizzazione del flusso delle merci, essere privo di ogni ragione o teologia, rimozione di ogni dolore, volgarità assoluta e vantata, menzogna dichiarata ma riprodotta in nome dell’innocenza dei bambini, logo di tutti i prodotti del pianeta e nel contempo inseparabile dall’impero che lo ha generato…

Alcune frange evangeliche molto minoritarie condannano Babbo Natale in quanto presunto "dio pagano": anche se gli autori di simili scritti non brillano per capacità raziocinante e quindi non si spiegheranno mai con chiarezza, sembra che credano davvero alla realtà sovrannaturale precristiana di Babbo Natale. Cosa che li rende decisamente ridicoli agli occhi dei bravi laicisti, che finiscono paradossalmente per trasformarsi in difensori del nuovo dio del denaro.

Nella loro ricerca di precedenti pagani, i critici evangelici sembrano perfettamente incapaci di cogliere la vera natura di Babbo Natale. Magari fosse un dio pagano…

Il male è il flusso corrosivo del capitale, del puro numero astratto, che annienta il mondo e chi vi abita. Babbo Natale, vuoto simulacro di plastica ghignante, è in sé nulla.

Proprio per questo, Babbo Natale è il dio dei nostri tempi.

P.S. Per scrivere questo post, ho attinto senza riserve da uno splendido libro di Nicola Lagioia, Babbo Natale. Dove si racconta come la Coca-Cola ha plasmato il nostro immaginario (Fazi Editore, 2005). Un piccolo tesoro, non solo di dati, ma di riflessioni sul senso dei nostri tempi.


[1] "Vorrei comprare una casa per il mondo e arredarla con amore / Coltivare alberi da mele e api da miele e tortore bianche come la neve / Mi piacerebbe insegnare al mondo a cantare in perfetta armonia / Mi piacerebbe comprare una Coke al mondo e tenergli compagnia / Ecco la cosa vera / Quello che il mondo vuole oggi è Coca-Cola / E’ la cosa vera".

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47 risposte a 25 dicembre, festa dell’Anticristo

  1. utente anonimo scrive:

    Stupendo ! (e veramene triste, a pensare alla nostra condizione)

  2. utente anonimo scrive:

    Le vie della conoscenza sono imperscrutabili: gli stessi fatti li avevo letti per le prima volta su un fumetto di Martin Mystere diversi anni fa. 🙂

    …ma se Babbo Natale è la realizzazione virtuale dell’anticristo, il marchio della bestia è il numero della carta di credito?

    😉

    Ciao

    Andrea

    P.S. Miguel, che diamine succede al tuo sito?!?

  3. rubimasco scrive:

    Dicono che babbo natale è un dio pagano?

    Beh, da un pò di tempo in qua sembra che ci abbiano azzeccato!:-)

    BUON YULE A TUTTI!

  4. utente anonimo scrive:

    uno dei post più amari e belli che ho mai letto. grazie

  5. utente anonimo scrive:

    Miguel,potrei sottoscrivere ogni singola frase, punto per punto.

    Dovrei far leggere questo posto a tutti coloro che criticano la mia intransigenza nel rimuovere dall’immaginario di mio figlio di quattro anni ogni residuo del culto satanico di babbo natale.

    Una piccola postilla. L’unico natale che ho vissuto in modo religioso, l’ho vissuto inaspettatamente in un paese musulmano, tra musulmani.

  6. utente anonimo scrive:

    Comm. precedente: Ale

  7. utente anonimo scrive:

    Sono andato a vedere il blog di Regolo, con le sue tragicomiche avventure da Babbo Natale precario, meritano di essere lette…

    🙂

    Per quanto riguarda il mio sito, è giù da ieri, non so esattamente perché: quella che vedete è la home page del server del sito.

    Il sito comunque è ancora, regolarmente, sul server, per cui il problema è a valle.

    Miguel Martinez

  8. dantem scrive:

    Anch’io… non ho potuto fare a meno di mettere un link al tuo post, visto che mi era venuta l’idea di “Babbo Natale”, anche se per tutt’altro argomento.

    E comunque è veramente da nausea, ho cambiato qualche canale in questi giorni e c’era sempre lui, anzi loro, eserciti di babbioni natalizi per ogni dove, sulle montagne russe, ripresi in strada, pubblicità (e che te lo dico a fà…). Alcocacolizzatevi!

  9. utente anonimo scrive:

    …..Io invece da buon pargolo emiliano che credeva che l’ anima _essendo “dentro di noi”_fosse una frattaglia e l’ aureola un sombrero d’ oro (Non scherzo affatto !!!!) in un pingue signore vestito di rosso con la grande barba bianca ci avevo sempre visto……….Marx !!!

    Credevo che fosse una mossa del Grande Satana USA per far schiattare di Supplizio di Tantalo il popolo sovietico……..ah, i sovietici quelli si che erano comunisti veri : ….altro che terzomondismo:

    ……in un bel gulagone preti, imam e rabbi tutti assieme e chi s’ è visto s’ è visto !…..

    Putin_ che si è improvvisato liberale come Socci si improvviserebbe manager di Marliyn Manson 🙂 🙂 _ a sacagnare i ceceni è rimasto un kompagno coerente !

    Davide,

    l’ anticomunista che si commuove come un bambino alla prima nota di Balalajka ….l’ orfanello delusissimo dell’ URSS che tale vuole restare, rifiutando sdegnosamente di farsi adotttare dal Fondamentalismo Islamico….anche a costo di emulare l’ Orfano per antonomasia: Naoto Date !!!!!

    …..V.di post precedente sull’ Industria della Cultura

    Davide

  10. utente anonimo scrive:

    Ho anch’io un libercolo, celebrativo, sulla cocacola, “cocacola superstar”. La cosa più importante del libro sono le molte immagini pubblicitarie della coca dai suoi inizi alla fine degli anni 80.

    In una di questa, v’è un’enorme santa claus con in mano una bottiglia di coca. Ma ciò che conta è lo slogan sotto la figura: “talk about being good”; in cui la “bontà” del prodotto si confonde con la “bontà” come virtù. Appunto.

    Ma poi perché un comunista dovrebbe avercela con le religioni, naked? Perché avevi dei parenti comunisti che così la pensavano? Un comunista non è né credente né ateo, e le religioni, in alcune intuizioni, sono molto più intelligenti d’un certo modo (maggioritario) di considerare la scienza. p

  11. idiotaignorante scrive:

    Ah, ma quella canzone e’ quella dello spot pubblicitario coi ragazzi anni ’70 che cantano, e quando il campo si allarga si vede che sono disposti ad albero di Natale! La metrica delle strofe torna con la versione italiana:

    “Vorrei cantare insieme a voi

    In magica armonia…”

    Per anni l’hanno passato, durante le feste.

    Vabbeh, auguri a tutti.

  12. utente anonimo scrive:

    Per chi abbia voglia di vedere il doppio pubblicitario, il fantasma immaginario, che produce attorno a sé la bevanda a base di acqua zuccherata:

    http://www.cokeworld.it/coke1.htm

    🙁

    Miguel Martinez

  13. utente anonimo scrive:

    …La realtà è sempre + complessa di ogni schematismo, per quanto esso sia ben strutturato….

    caro Miguel, anzi: caro chiunque legga:

    sono convinto che troverai interessantissimi gli studi di Lafdcadio Hearn sul Giappone e la sua Essenza Guerriera…..in pratica cambia il campo di battaglia ma il principio fondamentale resta sempre quello….in pratica è, come diceva Lafcadio, un “jujitsu culturale” la Via Maestra …………….altro che la censura…..

    …….contro la Coca-Cola, come contro la Musica Pop….

    Davide, “Gai-Jin” Illuminato

    PS Zen:

    L’ Egemonia Culturale USA è solo vento….ma il resto del mondo ha le vele della cultura, più forte è il vento prima la vela ci porta a destinazione….i bovari USA hanno solo i remi dei soldi !

  14. utente anonimo scrive:

    x p E NON SOLO

    Al dilà del Materialismo Storico…

    …sono disorientato dalle scelte che un gruppo che avevo sempre creduto nel giusto sta facendo ora e…. a chi mi dice che me ne sono andato … io rispondo che sono loro che mi hanno lasciato solo ….. è un sentimento che forse non si può esprimere con le parole….le provocazioni servono a smuovere…spero.

    C’ è chi crede che il Bene e il Male si combatttano con un’ inversione di ruoli. Chi fa questioni di lana caprina ideologica davanti a morti che si contano a milioni. Chi fa del Razzismo un Revanchismo Infinito in cui non c’ è Salvezza ma solo Attesa per il proprio Turno …Con 2 pesi e 2 misure per qualunque Violenza…

    …Io no.

    Sappiate solo che,come dice un nonnetto cinese mio vicino di casa:

    “La cornacchia + cerca di lavarsi + diventa nera.”

    DAVIDE ULTIMO EROICO RE NUDO

  15. utente anonimo scrive:

    Al di là di questioni politiche, naked, ci si prende e si lascia, quando le strade che si intendono percorrere divergono. È la “via” che conta, e lì troverai nuovi compagni di strada. I vecchi compagni non ti hanno lasciato e tu non hai lasciato loro. Le vostre strade hanno preso direzioni diverse. La violenza esiste. Io ne prendo atto; accetto quella che viene dalla mia parte, e accetto quella che viene dalla parte avversaria. Non ho alcun peso e alcuna misura (mi puzza la cosa di “valore” borghese) da applicarle. La cornacchia è bene che resti nera. È il suo colore naturale. Se fossi una cornacchia, perché dovrei cambiarlo? p

  16. utente anonimo scrive:

    Se comparisse da qualche parte uno spot (o una serie di spot pubblicitari) dal seguente tono, sarebbe in sintonia con tutto ciò che ci circonda e sarebbe meno ipocrita degli altri che normalmente circolano nei media:

    “I tuoi soldi languono in anonime banche? Sono soldi freschi e puliti? Vuoi evitare di delegare al private banker di investirli al posto tuo ed evitare che qualcun altro lucri sui tuoi “sudori”, sottraendoti la maggior quota di guadagno? Bene: se contatti le “persone giuste”, avrai a disposizione un vasto “plafond” di possibilità che, “senza rischi”, ti consentiranno di triplicare o anche quadruplicare, i tuoi risparmi. E tutto questo, solo all’inizio della transazione. IL FUTURO E’ IN CONTINUA ESPANSIONE!!! Potrai investire in:

    1. Traffico d’armi;

    2. Mercato della droga, diversificato in: a) finanziamento delle piantagioni afghane e colombiane; b. finanziamento dei corrieri; c. finanziamento della ricerca per superare crack, ecstasy ecc., per prolungare la vita dei consumatori ed averne così maggior lucro (fermo restando che l’obbiettivo ultimo è l’annientamento);

    3. Mercato della pedofilia (con investimenti maggiori, potrai ottenere guadagni “in natura” con la possibilità di “gestire” quanti bambini vorrai…);

    4. Finanziamento del traffico di organi (puoi far “ingrassare” un congruo numero di orfani e rapiti per ottenere una “qualità assoluta” per il mercato occidentale);

    5. Finanziare gli equipaggiamenti ed il sostentamento degli “eserciti” di bambini soldato;

    6. Finanziare l’intero pacchetto di offerte per il “turismo sessuale”;

    7. Finanziare i servizi segreti con la sicurezza di raddoppiare in un solo giorno quanto hai investito.

    CONTATTACI!!! TUTTI I NETWORK CI PUBBLICIZZANO, DEDICANDOCI AMPI SPAZI NELLE NEWS E NEGLI APPROFONDIMENTI!!! CONTIAMO SU VASTE LOBBIES PARLAMENTARI IN TUTTO IL MONDO!

    CON NOI I TUOI SOLDI SONO AL SICURO!!!

    Antonio Persia http://www.antoniopersia.it/canzoni

  17. eiochemipensavo scrive:

    Guardate questa immagine, che si confà terribilmente a questo post. potrebbe esser intitolata “L’imitazione di Cristo” 🙂

    qui

    ciao. ottimo post.

  18. RIPENSAREMARX scrive:

    Ho seguito il tuo consiglio Miguel ed ho visto il sito cokeworld.it. Devo dire che mi si è fatto un groppo alla gola perchè la mia mente associa quelle immagini ad un’infanzia spensierata (un pò come i nonni nostalgici che confondono gioventù e fascismo). Certo l’uomo barbuto rosso che ci porta le merci agognate(gratis)non può che essere come un messia che ci preannuncia un mondo dove i frutti del nostro lavoro saranno distribuiti secondo bontà (ma la bontà che la merce esige da noi è tutta nella docilità con la quale non le resistiamo e garantiamo la realizzazione del suo fulcro valoriale).Come sostiene giustamente G. Anders, l’uomo è così antiquato rispetto ai suoi prodotti che deve lasciar che questi ultimi gli penetrino l’anima reiteratamente per rinnovarlo e salvarlo dalla sua manifesta inferiorità. Di fatti come si potrebbe spiegare altrimenti che ci dissetiamo con una bevanda che fa aumentare la sete? You must!

  19. utente anonimo scrive:

    hai proprio ragione.Pendsa applicare questa lettura al Vaticano!!!!Petr questo il cristianesimo nonostante le strabordanti folle oceaniche e’ nella c… fino al collo ed in crisi agonica terminale.A diffetrenza di altre religioni e soprattutto dell’Islam che cresce nel numero e nella qulità dei credenti. cinico ma vero saluti sherazad

  20. utente anonimo scrive:

    Io sono smemorato – e la cosa, vero aurora, mi fa fare a volte figure barbinissime – ma ho una memoria prensile, e si attacca agli appigli. Chi ricordava più questa splendida poesia della fanciullezza dorata dello scapigliato e maledetto(morto distrutto d’alcool e droga qualche anno dopo i 30) emilio praga? Poi ripensaremarx, col suo commento, me n’ha svegliato il ricordo. Eppoi, si addice col post di miguel. Molto importante era l’epifania, prima che il natale superstar di babbo natale la scalzasse. Ma non ditelo a quelli che credono che le tradizioni italiane siano in pericolo per colpa dei musulmani. Dimenticavo per i leghisti: praga non era romano, ma milanese.

    I RE MAGI

    A MIA MADRE

    I bei vegliardi dallo scettro d’oro

    che per la neve, sotto il ciel sereno,

    sostar sommessi alla mia porta udìa,

    la notte della santa Epifanìa,

    o son morti di freddo, o son malati,

    nei paesi del sole,

    i bei vegliardi dallo scettro d’oro!

    Quando la mia scarpetta in sul verone

    tutta avvizzita facea la rugiada,

    e tu madre, domestica regina,

    la colmavi di doni alla mattina,

    io ricciuto avea il crin, candida l’alma,

    e ogni alba che venìa

    di giornate regali il don mi offria.

    Un giovin Sire senza scettro d’oro,

    ma cui nutrian d’aromi e terra e cielo,

    e una corte di sogni e di speranze

    complimentava fra beate stanze,

    era in quei giorni io stesso:

    io che il perduto imper sospiro adesso!

    I bei vegliardi dallo scettro d’oro

    che per la neve, sotto il ciel sereno,

    sostar sommessi alla mia porta udìa,

    la notte della santa Epifanìa,

    o son morti di freddo o son malati

    nei paesi del Sole,

    i bei vegliardi dallo scettro d’oro!

  21. utente anonimo scrive:

    ero io: p

  22. RIPENSAREMARX scrive:

    “io ricciuto avea il crin, candida l’alma,

    e ogni alba che venìa

    di giornate regali il don mi offria” bella davvero p.!

    Oggi purtroppo si addice questa di Brecht che volentieri ti lascio:

    ” Oggi siamo seduti, alla vigilia

    di Natale, noi, gente misera,

    in una gelida stanzetta,

    il vento corre fuori, il vento entra.

    Vieni, buon Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo:

    perché tu ci sei davvero necessario”.

  23. utente anonimo scrive:

    >Io non sono quello che in Italia chiamano un “credente”; non mi identifico, cioè, con quell’antica e affascinante organizzazione multinazionale che ha sede in piazza del Vaticano a Roma.<
    Miguel, da quando in qua un “credente” viene automaticamente collegato alla Piazza San Pietro? Volevi forse dire “cattolico”, vero?

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Più o meno le stesse considerazioni che fai tu le ho trovate in un articolo di Marcello Veneziani (bieco fascistone!:-) ) su “Libero”. Con in più il gentile invito ad abbandonare anche l’albero di Natale (arcibieco simbolo pagano e consumistico all’amerikana) a favore del presepe cristianissimo DOC.

  24. utente anonimo scrive:

    No, ho scritto appositamente “credente”; proprio perché mi colpisce il fatto che sia sinonimo esclusivamente di “cattolico”.

    Veneziani ha ragione, il presepe è comunque da preferire a Babbo Natale… a patto di essere cattolici apostolici romani, cosa che io non sono (anche se rispetto profondamente i pochi, veri credenti cattolici).

    Il problema è che non mi piacciono nemmeno i presepisti-crocifissisti che non credono alla Trinità o alla transubstanziazione. E sospetto fortemente che Veneziani rientri in quella categoria.

    Miguel Martinez

  25. utente anonimo scrive:

    Vero, tutto vero, ti darei sempre ragione, p, quel “vero aurora” mi fa sentire una spalla di prim’ordine di uno che già ha le spalle grandi di suo. Però non direi che sei smemorato, piuttosto soggetto a strane distrazioni. Strane nel senso che incuriosiscono.

    Dal biondo crin gemmata siamo passati al ricciuto crin, dalla rugiada al cespite dell’erba, alla rugiada sul balcone, dal Sol che l’erta infocata ascende, al gelo dei Paesi del Sole, in fondo non hai sbagliato a chiamarmi Arianna.

    Aurora.

  26. utente anonimo scrive:

    Il cattolicesimo in Italia ha scelto di morire durante, e dopo, il Concilio Vaticano II.

    Non è più nè carne nè pesce:

    col Concilio non è più religione tradizionale, “ortodossa” (almeno a livello estetico,che è però fondamentale in una religione che è appunto anche rito, liturgia)-

    ma non ha fatto compiutamente neanche il passo verso la religione teologicamente “aperta”, “moderna” che tanti asupicavano.

    così si è preclusa, oltre un certo limite, la ricerca teologico-storico-filologica, che alla fine avrebbe dovuto per forza di cose dar ragione alle Chiese orientali (ortodosse) nel punto che ai cattolici romani sembra stare più a cuore, quello meno evangelico: a chi spetta il potere.

    Perciò con gli ortodossi si parla di tutto, perchè si va d’accordo su tutto, tranne che del singolo punto su cui non si va d’accordo, cioè ‘sto benedetto (e fasullo) primato di Roma, inteso come lo intendono a Roma.

    D’altro canto, la Chiesa si sta precludendo anche la possibiltià di una razionalizzazione e modernizzazione che ai cattolici pensanti dovrebbe sembrare inevitabile: tipo il sacerdozio femminile, per dirne una, o il celibato dei sacerdoti cattolici (solo quelli di rito romano, tra l’altro!)

    Perciò non è più nè “club per pochi duri e puri” (ortodossia, e visione un po’ alla Ratzinger, ma giusto un po’)

    nè “religione finalmente per tutti” (protestantesimo, e un po’, ma proprio un po’ alla Martini).

    E infatti l’unico campo nel quale si è ridotta a operare è quello da cui dovrebbe stare lontana, la politica spicciola.

    Agendo (da lobby) in maniera agressiva, ma in fondo autodifensiva, da bestia ferita e in realtà conscia della futura sconfitta.

    Paolo.

  27. utente anonimo scrive:

    x Ritvan

    Guarda che purtroppo in Italia è davvero come dice Miguel….”credente” è sinonimo di “cattlico” nel nostro “+ diffuso sentire” ……. Difatti è solo ora con l’ Islam che c’ è una religione “di opposizione” (in senso politichese) al Cattolicesimo…..

    ….opposizione che_ piaccia o no_ è controproducente se affidata agli “Adel Smithetoidi” …

    Davide

  28. utente anonimo scrive:

    “cattOlico”

    Davide

  29. utente anonimo scrive:

    Etimologicamente Cattolico vuol dire Universale……forse paradossalmente hanno iniziato a esserlo proprio

    a p a r t i r e

    d a l

    VaticanoII

    …. f o r s e !!!

    Davide

  30. samuelesilva scrive:

    Pensa, io ero convinto che l’anticristo fosse una suola per non scivolare…

  31. utente anonimo scrive:

    x samuelesilva

    ……..dalle mie parti è stra-vecchia !!!

    Davide

  32. utente anonimo scrive:

    ” Alcune frange evangeliche molto minoritarie condannano Babbo Natale in quanto presunto “dio pagano ”

    Bah !…..Gli Dèi Pagani gira e rigira son sempre quelli :

    cambian solo i nomi e il

    “look” !!! ………..il Dio del Libro dei 3 Monoteismi noti a tutti è Puro Spirito

    …..sarà pure + tosto che può fare a brandelli quelli pagani come e quando vuole…….ma non suscita simpatia, solo timore !

    Davide il “Vecchio Barbaro”

    🙂

  33. utente anonimo scrive:

    ” ..di uno che ha già le spalle..” Scusami, p, “di qualcuno”. Tu ti sei scoperto smemorato ed io cafona.

    Aurora.

  34. utente anonimo scrive:

    Interessanti le riflessioni di Paolo sulla Chiesa cattolica.

    Miguel Martinez

  35. utente anonimo scrive:

    >x Ritvan Guarda che purtroppo in Italia è davvero come dice Miguel….”credente” è sinonimo di “cattlico” nel nostro “+ diffuso sentire” ……. <
    Mi spiace:-) sfruculiare il tuo antiparaviesimo:-) caro Davide, ma il Paravia riporta solo:

    cre|dèn|te

    p.pres., agg., s.m. e f.

    1 p.pres. credere

    2 agg., s.m. e f. CO che, chi ha fede religiosa e la professa: è un fervido c., è c. ma non praticante

    3 agg., s.m. e f. CO che, chi ha fede in un’idea, dottrina e sim.

    Ecco, paraviescamente parlando, anche i marxisti sono “credenti”:-).

    >Difatti è solo ora con l’ Islam che c’ è una religione “di opposizione” (in senso politichese) al Cattolicesimo….. ….opposizione che_ piaccia o no_ è controproducente se affidata agli “Adel Smithetoidi” … <
    Fra religioni io non parlerei di “opposizione”, bensì di “concorrenza”. E, da buon liberale quale mi reputo, penso che la concorrenza faccia sempre bene al mercato. Purché sia leale. E anche quella di Adel Smith – seppur pittoresca e a tratti aggressiva e utilizzante “pubblicità” di cattivo gusto – sicuramente lo è.

    Ciao

    Ritvan

  36. utente anonimo scrive:

    > Fra religioni io non parlerei di “opposizione”, bensì di “concorrenza”. < 🙁 Ale

  37. utente anonimo scrive:

    Eh, lo so Ale che probabilmente tu avresti preferito un Islam “monopolista” (tipo Bill Gates:-) ), ma ti ricordo che da qualche parte nel Corano pare stia scritto più o meno questo:”Se Allah avesse voluto che ci fosse una sola religione nel Mondo, nella sua onnipotenza avrebbe provveduto a far sì che ciò avvenisse”.

    Ciao

    Ritvan

  38. utente anonimo scrive:

    Ritvan,

    non hai capito il senso della faccina triste. E’ la metafora commerciale che hai usato (purtroppo estremamente calzante) che mi fa sospirare.

    Ci mancherebbe. E per confermartelo, ti cito un detto del Profeta: “La ricchezza della mia comunità sono le sue differenze”.

    Tuutavia, è l’idea da “centro commerciale” che fa cader le braccia: concorrenza, agit-prop religiosi che fanno cartello, esperti di marketing e visual merchandising, inflazione, management, saldi, promozioni e… fregature.

    Tutto questo, se ben ci pensi, è terribilmente reale e attuale. Trovo tuttavia che sia inquietante.

    Ale

  39. utente anonimo scrive:

    E dai, Ale, che scherzavo, lo so che non sei tanto “totalitario”.

    Sull’effetto sostanzialmente benefico della concorrenza fra religioni, invece, sono serissimo. Ecco perché trovo aberranti e totalitari i discorsi di Fallaci ed affini, tesi a presentare il cristianesimo e solo quello come il non plus ultra per l’Europa.

    Ciao

    Ritvan

  40. rottina scrive:

    dio, non ci avevo mai pensato.

    vado subito a comprarmi il libro di Lagioia.

  41. utente anonimo scrive:

    tra le religioni io non auspicherei “concorrenza” in senso commerciale, nemmeno come metafora- ma come “con-correre” verso la stessa meta, tenendo ben presente che tutti i sentieri possono essere ugualmente validi una volta che (per forza di cose) si tiene conto della loro relatività.

    Perciò una religione che si rispetti dovrebbe sostenere:

    guardando al futuro, lo slancio mistico (che supera le differenze grazie alla sintesi)-

    guardando al passato, la ricerca seria e senza preconcetti (che relativizza le differenze grazie all’analisi).

    Insomma, l’esatto opposto della cristallizzazione dogmatica della Chiesa Cattolica, che, impedendo vera religiosità (e come può esserci slancio religioso dove si possono dire solo cose già dette e già approvate?) si riduce al sociale e al politco.

    Paolo.

  42. utente anonimo scrive:

    >tra le religioni io non auspicherei “concorrenza” in senso commerciale, nemmeno come metafora- ma come “con-correre” verso la stessa meta, tenendo ben presente che tutti i sentieri possono essere ugualmente validi una volta che (per forza di cose) si tiene conto della loro relatività.<
    Nobile auspicio, caro Paolo, ma come la Fratellanza Universale, il Protocollo di Kyoto e il Paradiso Terrestre anch’esso sconfina nell’Utopia. Le religioni – con qualche lodevole eccezione- si faranno sempre guerra per strapparsi a vicenda fino all’ultima anima in circolazione. L’importante è che tale guerra sia incruenta.

    Ciao

    Ritvan

  43. Post meraviglioso. 14 anni dopo ero arrivato alle stesse conclusioni:
    [i]”Nell’ultimo secolo abbiamo assistito alla crescita di una nuova forma di credenza diffusa, caratterizzata da significative affinità col pensiero religioso: per questo nuovo culto non hanno importanza né l’oggettività dei fatti, né le possibili previsioni basate su analisi scientifiche. La nuova religione venera, molto banalmente, il consumo.

    È interessante notare come i singoli adepti, che si definiscono ‘consumatori’, siano mediamente inconsapevoli della natura pseudo-religiosa delle proprie convinzioni, al punto che molti di essi professano l’appartenenza all’una o all’altra delle diverse religioni tradizionali. Un tratto comune è l’incapacità di osservare col necessario distacco l’eccezionalità del momento storico in cui il fenomeno consumista si sviluppa.

    Cosa fa una nuova religione quando si insedia e opera per sostituire i culti preesistenti? Come già visto: ne fagocita le principali festività a proprio vantaggio. Nell’arco di pochi decenni il Natale ha progressivamente perso i connotati della festività cristiana per acquisire quelli della celebrazione del consumo più sfrenato.

    La figura di Gesù bambino ha subito un progressivo ridimensionamento, mentre è diventata culturalmente dominante quella di Babbo Natale, un’improbabile mix di tradizioni pagane (prevalentemente celtiche) e cristiane (Santa Claus, una delle numerose incarnazioni di San Nicola, vescovo turco vissuto nel terzo secolo d.c.), la cui iconografia nasce a metà dell’ottocento e si consolida definitivamente nelle pubblicità della Coca-Cola dei primi anni venti del ventesimo secolo.”

    https://mammiferobipede.wordpress.com/2019/12/09/il-natale-rubato-di-nuovo/

  44. Moi scrive:

    Era da un bel po’ (almeno 15 anni o più …) che non si sentiva più parlare di “Libri Neri” di quest’ o quell’ idelogia prima, religione poi !

    Ebbene , torna la Moda :

    http://www.historicaedizioni.com/libri/il-libro-nero-del-coronavirus/

    IL LIBRO NERO DEL CORONAVIRUS
    Giuseppe De Lorenzo e Andrea Indini

    Prefazione di Nicola Porro

    Il virus sferra l’attacco mentre stiamo guardando altrove. Emergono così le falle sanitarie, la fragilità economica e la debolezza politica. Distrarsi, in guerra, è l’errore peggiore. Al pari del marciare divisi.

  45. Moi scrive:

    Nooo , mi hai fatto fare necroposting ! 😉

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