Islam d’Italia

Sembra banale dire che un esperto di immigrazione islamica dovrebbe avere una buona conoscenza della religione islamica e una padronanza della lingua araba, e anche aver incontrato e parlato con un buon numero di immigrati musulmani.

Peccato che tra le migliaia di persone che in Italia sanno tutto sull’Islam, ce ne siano appena due o tre che corrispondono a questi requisiti.

Una delle pochissime persone ad aver i requisiti minimi per essere definita esperta di immigrazione islamica in Italia è Angela Lano, che ha pubblicato da poco "Islam d’Italia. Inchiesta su una realtà in crescita".

Angela Lano si basa, non sull’ultimo articolo riciclato di qualche think tank statunitense, o su creative informative del Sisde, ma sulla sua conoscenza diretta della realtà dell’Islam in Italia e soprattutto delle persone che vivono, ciascuna a modo suo, l’impatto con l’Italia. Raccontando storie di Torino, Milano, Genova, Firenze, Roma e Napoli, vicende di matrimoni tra cristiani e musulmani.

Un libro vero. E fate ancora in tempo a regalarlo per Natale…

L’AUTRICE

Angela Lano, giornalista torinese, laureata in lingua e letteratura araba, da anni scrive articoli sul mondo arabo-islamico e sulle comunità musulmane in Italia. Collabora con il quotidiano la Repubblica, con le riviste Missioni Consolata e Nigrizia, con il sito www.aljazira.it e, come formatrice, con enti pubblici e scuole superiori piemontesi. Ha pubblicato, con la EMI di Bologna Voci di donne in un hammam. Quando le parole non bastano e L’Iraq, la guerra dei bugiardi (in La guerra, le guerre). Si occupa inoltre del rapporto tra mass-media e Islam, attraverso articoli e conferenze.

ISLAM D’ITALIA
Inchiesta su una realtà in crescita
ANGELA LANO
Collana Libroteca Paoline n. 68, pp. 248, Euro 9,50
ISBN 88-315-2925-0

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17 risposte a Islam d’Italia

  1. utente anonimo scrive:

    Ecco, a me dispiace vivere in un paese in cui chi collabora con Nigrizia entra come formatore nelle scuole.

    Manchiamo di quel senso civico e quella affezione al bene comune che imporrebbero di emarginare pesantemente persone di questa fatta.

    Non c’è solo la Lega

    Francesco

  2. utente anonimo scrive:

    Francesco, come sempre non rinunci a esprimerti con slogan, e inoltre invochi l’emerginazione dal lavoro di qualcuno “perché collabora con Nigrizia”. Una mente finemente critica e un vero liberale, non c’è che dire.

    Ale

  3. utente anonimo scrive:

    Giuseppe Pelazza è un coraggioso avvocato di Milano, di cui pubblico di tanto in tanto qualche articolo: lui scrive sulle tremende, progressive restrizioni della libertà nel nostro paese.

    Come documentano i suoi articoli, le pene per i reati politici (quelle entità vaghe come “associazione sovversiva” e simili) oggi sono molto più severe che sotto il fascismo.

    Una volta gli ho chiesto se non si potevano mobilitare dei liberali specificamente su questi temi, nonostante le ovvie divergenze su tanti altri.

    Mi ha risposto, “guarda che i liberali italiani hanno una lunga tradizione forcaiola”.

    Temo che avesse ragione.

    Miguel Martinez

  4. utente anonimo scrive:

    >Come documentano i suoi articoli, le pene per i reati politici (quelle entità vaghe come “associazione sovversiva” e simili) oggi sono molto più severe che sotto il fascismo< Ecco, se vuoi, Francesco, riprendiamo qui, con del materiale nuovo, il discorso sui “dissidenti”. Ma prima ti invito a rispondere, punto per punto, alle osservazioni che ho fatto nei post precedenti, alle quali hai solo obiettato che “in Iran non c’è la democrazia” (grazie per l’informazione, un vero scoop! :-)) Ale

  5. utente anonimo scrive:

    Eddai, per una volta che sfogo anni di rabbia repressa mi date tutti addosso!

    Certo che avete ragione, ma ribadisco che una nazione sana, ancorchè liberale, identifica i portatori di male da emarginare (tipo il pessimo Irving, se volete un altro nome); lo fa con discrezione ed ipocrisia ma li mette alla porta.

    x Ale: io ho solo chiesto che una tale figura non fosse proposta come insegnante nelle scuole. Se capitasse a me, penserei seriamente a cambiar scuola ai miei figli (a dire il vero, se quando ero al Liceo fosse successo, ero già abbastanza scafato da girare al largo).

    I tuoi punti devo ancora vederli, e magari spiegani cosa intendi TU per libertà politica, democrazia, dibattito e pluralismo, visto che sull’Iran proprio non ci capiamo.

    Francesco

  6. utente anonimo scrive:

    Francesco, ma ti rendi conto che sono le ed. Paoline a propinare l’orrendo:-) papiro pubblicizzato (spero dietro congruo compenso:-) ) da Miguel! Non c’è più religione cattolica!:-)

    Ciao

    Ritvan

  7. utente anonimo scrive:

    Avevo visto Ritvan. Esiste una fortissima corrente cattolica che, in ossequio al principio che il denaro è lo sterco del diavolo, pur di essere anti-capitalista e anti-USA andrebbe, anzi va, a letto con il diavolo stesso, e non gli nega nulla!

    O tempora o mores!

    Francesco

    PS poi bisognerebbe approfondire l’origine reazionaria e anti-liberal-illimunistica di questa tendenza … lungo discorso

  8. utente anonimo scrive:

    Per Francesco

    Cristo (su di Lui la pace) fu SICURAMENTE anti-liberal-illuminista.

    Ale

  9. utente anonimo scrive:

    Interessante la sequenza.

    C’è una persona che ha fatto uno studio davvero unico sulla realtà dell’Islam italiano, presentata in tutti i suoi molteplici aspetti.

    Questa persona scrive anche su una rivista cattolica, nota per occuparsi di problemi dell’Africa e del Terzo Mondo.

    Siccome si sospetta che tale rivista abbia posizioni critiche nei confronti degli Stati Uniti, la persona che ha scritto per quella rivista non dovrebbe avere il diritto di parlare delle sue ricerche nelle scuole.

    Chiaramente, o si vieta l’ingresso a scuola di qualunque cosa esuli dai programmi nel senso più rigoroso, oppure no.

    Nel secondo caso, o si permette alle persone di presentare le proprie ricerche e conoscenza unicamente in base alla loro reale preparazione (e nessuno può certamente negare la competenza di Angela Lano), oppure solo in base al loro orientamento politico.

    Al di là dello “sfogo”, che non mi preoccupa, è proprio questo succo del suo discorso che non condivido.

    Miguel Martinez

  10. utente anonimo scrive:

    Te lo posso dare io un assaggio di definizione di “liberale”, Francesco:

    Liberale e democratico è colui che non disprezza le libertà individuali, ma le concepisce come il tesoro più prezioso della società a cui appartiene, e che non tollera che vengano violate, perché verrebbe violata insieme all’essenza stessa di tale società, soprattutto se questo avviene nel nome di un pericolo del tutto contenibile attraverso i regolari strumenti che fornisce il sistema.

    E’ liberale e democratico quello a cui vengono i capelli bianchi se solo sente fare discorsi del genere “responsabilità penale collettiva”, o di discriminazione sul posto di lavoro per motivi ideologici/politici/religiosi/ecc., presunti o meno.

    Insomma, mi pare che un’idea te la possa fare, no?

    Liberalismo: “Movimento e ordinamento politico che si propone come obiettivo principale la valorizzazione della libertà dell’uomo e del cittadino e la sua difesa dai soprusi delle autorità”

    Dicci un po’ la tua versione, invece.

    Francesca31082

  11. utente anonimo scrive:

    Francesco, il formatore scolastico non è l’insegnante o, almeno, non è detto che lo sia.

    Il formatore scolastico, principalmente forma gli insegnanti su specifici argomenti e/o approcci educativi, con un potenziale effetto a cascata sugli allievi, da far accapponare la pelle …..di Francesco. 🙂

    Ritvan ti ha fatto osservare che uno dei libri di Angela Lano, é un’edizione Paoline…..tu ti sei spaventato al solo leggere

    “Nigrizia”. Se cerchi la combinazione perfettamente omogenea (ai tuo occhi), penso che difficilmente la troverai in un mondo dell’istruzione che cerca – e magari riuscisse, dico io! – ad ampliare ed integrare le vedute, sganciandosi dagli schemi a senso unico.

    Cocco

    ps.

    Non so se tornerò da queste parti da qui all’anno prossimo, per cui un augurio di buone feste ai cattolici e di buone vacanze a tutti gli altri.

    Sarò riuscita a mettere prima le minoranze come era mia intenzione?:-)

  12. utente anonimo scrive:

    Grazie, Cocco,

    buone feste, sprizzi e sfrizzi, anche a te.

    Aurora & C.

  13. utente anonimo scrive:

    MM

    Nigrizia non è una innocente rivista missionaria cui non piacciono gli Stati Uniti.

    E’ una delle voci più autorevoli, ideologizzate e fanatiche voci dell’estremismo cattolico anti-capitalista, anti-occidentale e anti-democratico (per necessaria conseguenza). E tipico di tali voci è l’estrema precisione nel selezionare i propri collaboratori in funzione dell’adesione alla linea del giornale o rivista. Non si distraggono quasi mai e non si fanno commuovere da inezie come la competenza.

    Non credo che essere liberali implichi di essere ciechi di fronte al contenuto dei discorsi altrui, in nome del diritto di parola. Specie (o almeno) se i destinatari del discorso sono studenti.

    Potrei leggere il libro e giudicare di persona i fatti. Se avessi molto più tempo a disposizione. Ma applico il principio di ragionevole probabilità, in base a cui non leggerò mai un libro di Irving, di Kim Il Sung, di Dacia Valent.

    Mi considero ragionevole perchè lascio aperta la porta alla possibilità di sbagliarmi.

    Ciao

    Francesco

    Ps x Francesca: io ho molta paura dei soprusi delle minoranze facinorose che non sono ancora riuscite a diventare autorità, ma hanno già idea di cosa farebbero se ci riuscissero.

    x Cocco: ci sono molti punti di vista che sono interessanti, pur non coincidendo con il mio. E molti che non lo sono affatto.

    x Ale: all’epoca non c’erano nè l’Illluminismo nè il Lieralesimo, spiegami come fece Cristo ad opporsi.

  14. utente anonimo scrive:

    A proposito di megastro…te megagalattiche propinate agli studenti da kattokomunisti (o komunisti senza katto:-) ), vi offro una gustosa chicca, che Francesco potrà raccontare eventualmente come barzelletta durante il cenone di Natale:-):

    Dal pregevole tomo “Stato giuridico-Stato economico”, libro di testo per licei scritto dai prof universitari Ivana Vitrotto e Luciano Gallino, pagina 47:

    “La fine della seconda guerra mondiale (1945) segnò la sconfitta della Germania da parte di USA, URSS, Gran Bretagna e Francia. I paesi vincitori si spartirono il territorio tedesco in quattro settori e la città di Berlino avrebbe dovuto essere posta sotto il controllo sovietico, in quanto collocata nella parte orientale della Germania. Tuttavia, a causa del ruolo fortemente simbolico rivestito dalla capitale, le potenze occidentali nel 1961 riuscirono ad attuare il proposito di separare materialmente la città in due zone con la costruzione di un muro che segnasse il confine tra il sistema capitalistico dell’Ovest e l’economia socialista dell’Est”.

    Altro che “Nigrizia” cattocomunista!Qui abbiamo l’apoteosi del falso storico!

    Ritvan

  15. utente anonimo scrive:

    …..Avete sentito che Borghezio vuol vietare i cantanti “culattoni”

    per radio ???………Ooooppppsss !!!

    Il gatto della vicina mi ha appena detto che è Ahmadinejahd…….e lo ha già fatto davvero !!!

    …….Allora cambia tutto: nessuno tocchi i cantanti culattoni che cantano in “GrandeSatanese” solo se è un leghista a dargli addosso………ma visto che a ‘sto giro il persecutore è musssulmamo…..scattano i 2 pesi e le 2 misure del terzomondismo senza limitismo e ……….DAJE AR FROCIO KAPITALISTA AMERIKANO KE KANTA IN GRANDE-SATANESE !!!

    DAVIDE ULTIMO EROE

  16. utente anonimo scrive:

    Davide, hai due possibilità.

    Puoi criticare anche con forza quello che penso e che scrivo.

    Oppure puoi inventarti balle su cose che non dico e non penso.

    Nel primo caso, sei benvenuto qui.

    Nel secondo caso, ti butto fuori.

    Chiaro?

    Miguel Martinez

  17. utente anonimo scrive:

    >E’ liberale e democratico quello a cui vengono i capelli bianchi se solo sente fare discorsi del genere “responsabilità penale collettiva”, o di discriminazione sul posto di lavoro per motivi ideologici/politici/religiosi/ecc., presunti o meno.

    Insomma, mi pare che un’idea te la possa fare, no?

    Francesca31082<
    Scusa Francesca, secondo la tua idea del liberalismo, cacciare a calci in c..o dalle cattedre abusivamente occupate i due sullodati Ivana Vitrotto e Luciano Gallino sarebbe un gesto illiberale?:-)

    Ciao

    Ritvan

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