Dopo la beffa, arriva il Complotto (I)

Questi anni hanno visto lo smantellamento della democrazia, trasformata in eurocrazie e natocrazie, guerre incessanti e la fine dello stato di diritto, per non parlare dello sfascio dello stato sociale, in tutti i suoi aspetti, dalla scuola pubblica alle pensioni.

Eppure la gente rimane incredibilmente sotto controllo. Perché teme e quindi odia.

Teme e odia, perché ogni giorno, sfruttando ogni possibile debolezza psicologica e luogo comune, c’è chi induce in noi una spaventosa fantasia che narra di mostri assetati di sangue alle frontiere. Loro, come gli alieni dei film di Carpenter, ci vogliono morti, punto e basta. E si avvicina sempre di più il giorno in cui ogni altra spiegazione diventerà reato, "apologia di terrorismo".

Ma gli alieni, poiché appartengono a una cultura inferiore, devono avere una guida, anzi una "cupola".

complotto

Ed è lì che da quattro anni a questa parte, i neocon e i loro seguaci ci instillano nella mente il delirio supremo, il Grande Complotto Islamonazicomunista, la nuova versione del Complotto Giudeoplutocomunista, che ripropone gli stessi, potenti elementi. L’esotico popolo-nemico, il nemico di destra che attira quelli di sinistra, e il nemico di sinistra che attira quelli di destra.

Il Complotto Islamonazicomunista è costituito da una pioggia incessante, quotidiana di falsificazioni.

Adesso voglio analizzare come si è costruita una piccola goccia di questa pioggia: il meccanismo non è molto diverso per tutte le altre (abbiamo visto, ad esempio, le fantasie di Claudia Passa su Saddam Hussein che, dal supercarcere in cui si trova, finanzierebbe le manifestazioni dei Disobbedienti italiani contro i Centri di Permanenza Temporanea).

Scusatemi se per fare questo lavoro di analisi, sfrutto di nuovo il più insignificante e introvabile di tutti i quotidiani italiani, L’Opinione.

Ma, come vi dicevo, stiamo parlando di una gocciolina. E poi, in fondo, questo blog ha una specie di rapporto simbiotico con il quotidiano di Arturo Diaconale.

Titola l’Opinione del 13 settembre, a pagina 5:

"Minacce di morte a Palazzi e agli islamici moderati".

E sotto:

Il nostro giornale al centro di un’offensiva di minacce da parte dell’estremismo islamico e delle quinte colonne italiane: i no global italiani di destra e di sinistra

Inquietante concomitanza con le campagne stampa per far mettere fuori legge il campo anti imperialista e i predicatori d’odio dei Fratelli Musulmani

Al centro, in alto, la foto cattivissima di Moreno Pasquinelli, fino all’anno scorso portavoce del Campo Antimperialista. Sotto, in grande, la foto del presunto minacciato, un certo Massimo Palazzi, anzi "Shaykh Abdul Hadi" Palazzi (a essere precisi, Dott Prof Shaykh Mawlana Abdul Hadi Massimo Palazzi Abu Omar al-Shafi’i), segretario di una "associazione musulmana moderata". Palazzi, intervistato da un certo Dimitri Buffa, racconta di come avrebbe fatto circolare un appello di solidarietà con Aldo Torchiaro contro la beffa che avevamo escogitato con la sua involontaria complicità.

Subito dopo, Palazzi sarebbe stato minacciato di morte sul "sito dei no global", Indymedia.

Questa minaccia sarebbe un tassello del Grande Complotto Islamonazicomunista:

"in Italia è attivo un gruppo che si definisce Campo Antimperialista e che vuole fare dell’antisemitismo e dell’antiamericanismo il collante ideologico di un’alleanza strategica fra neonazisti, esponenti dell’ala più estrema del movimento no global e wahhabiti legati all’area dei “fratelli musulmani”."

Palazzi tira in ballo, a vario titolo, l’UCOII e Dacia Valent, ma anche il sottoscritto e il suo blog. E’ significativo, dice infatti Palazzi, che questo blog

da un lato faccia propaganda a favore del Campo Antimperialista, e dall’altro inviti a versare contributi finanziari a favore dell’organizzazione della Valent.

conclusione:

sarebbe opportuno che tanto l’Ucooi quanto il Campo Antimperialista venissero sciolti per legge.

Massimo Palazzi conclude con queste drammatiche parole, che ricordano da vicino quelle di Aldo Torchiaro prima che noi tirassimo la lunga corda scoprendo che era tutta una beffa:

Proprio per questo, se dovesse accadermi qualcosa di spiacevole, ritengo che le autorità saprebbero bene in quale direzione indagare. Da parte mia sia chiaro – non mi faccio intimidire. Le minacce di morte (su Indymedia o in altra sede) semmai contribuiscono a convincermi a perseverare nel mio impegno civile contro l’integralismo e contro il terrorismo. E’ un dovere morale cui non intendo sottrarmi. Non saranno certo quelle minacce farmi tacere.

Come vedete, c’è proprio tutto: c’è il coraggioso musulmano "diverso" che viene minacciato di morte perché conferma dall’interno i nostri più tenebrosi sospetti sull’Islam, c’è la temibile "ala più estrema del movimento no global" e ci sono i "neonazisti".

E ovviamente, come in ogni buon Complotto che si rispetti, ci sono Dacia Valent, il Campo Antimperialista, il sottoscritto, l’UCOII e il Pollo d’Oro in persona, il nostro simpatico ma precipitoso amico, Aldo Torchiaro.

Adesso passeremo al microscopio questo complotto, perché ci insegna molto su tutti i complotti dei nostri tempi.

Mettetevi comodi.

C’è parecchio da dire, per cui l’articolo sarà in varie puntate. In compenso il divertimento è assicurato. 

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3 risposte a Dopo la beffa, arriva il Complotto (I)

  1. utente anonimo scrive:

    Lo dicevo io che con la vostra beffa avreste fatto solo lievitare il già stracarico fardello sul groppone del contribuente italico, per assicurare adeguata scorta anche all’ineffabile Torchiaro. Bene, la mia parte spettante allo stipendio dei futuri gorilla di Buffa la paghi tu Miguel! D’accordooooooooo?:-)

    Ciao

    Ritvan

  2. utente anonimo scrive:

    Ehm, scusate, nel post precedente volevo dire “gorilla di Torchiaro”. Lapsus freudiano fra Buffa e “beffa”?:-).

    Ritvan

  3. utente anonimo scrive:

    Caro Miguel, sono un utente di Indymedia che conosce benissimo la situazione che tu hai descritto. Volevo dirti che tra i trolls di Indymedia, oltre al ridicolo Palazzi che si firma con il nome “cittadino demcoratico”, c’era anche Dimitri Buffa stesso che fu “pizzicato” e smerdato da un utente del forum di Indymedia ( quello di cui pali tu comunque è il newswire, non il forum, che funzionano più o meno con la stesso sistema ). Ecco il link dove l’utente Claudio Maffei scopre Buffa a postare come troll-anonimo su Indymedia. Leggi attentamente i posts ( è una discussione su Stalin, i contenuti sono quello che sono, vabbè..) e nota come Buffa viene facilmanete riconosciuto da Maffei. Al povero Dimitri non rimane altro che ammettere: sì, sono io.

    Che pena!

    http://italy.indymedia.org/forum/viewtopic.php?t=37595&start=60

    e qui Maffei che si autoesalta per aver smascherato Buffa, il troll.

    http://italy.indymedia.org/forum/viewtopic.php?t=38343&highlight=dimitri+buffa

    Un saluto e buon lavoro!

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