Soldi alla Resistenza, non è reato!

Il 3 settembre, il tribunale del riesame di Perugia ha annullato il provvedimento con cui il procuratore Nicola Miriano aveva sequestrato a Emanuele Farnesi, intestatario dell’ormai famosissimo conto corrente per la resistenza irachena, i documenti riguardanti lo stesso conto, nonché il computer.

Non esiste alcun motivo per ritenere che il buon Emanuele – attualmente in sciopero della fame davanti alla Farnesina – abbia commesso alcunché di illegale.

Ricordiamo che è in base al conto intestato ad Emanuele Farnesi che quarantaquattro deputati americani hanno ordinato all’Italia di vietare l’incontro del 1-2 ottobre a Chianciano; e sempre in base a quel conto che la stampa da sottoscalaLibero, La Padania, L’Opinione, Il Secolo d’Italia, Il Riformista – grida da giorni contro i "finanziatori del terrorismo". Aldo Torchiaro, di cui abbiamo parlato abbondantemente in questi giorni, è arrivato addirittura a parlare di "relativisti del tritolo", precisando che quei soldi, peraltro sotto sequestro fino all’altro ieri, vengono usati per "comprare berette nostrane".

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12 risposte a Soldi alla Resistenza, non è reato!

  1. utente anonimo scrive:

    Le solite “toghe rosse” hanno colpito ancora! Firmato Berlusconi:-) 🙂

    Ritvan

  2. francesca31082 scrive:

    L’avevo detto che non ci restava che sperare nella magistratura..

    (speriamo che regga!)

  3. utente anonimo scrive:

    Non ho capito usa cosa, scusate la mia deficienza: questa sentenza indica che “non ci sono indizi per ritenere che il conto fosse finalizzato ad attività terroristiche” oppure che “l’operazione 10 euro per la resistenza non è assimilabile a terrorismo”, quindi che resistenza non è uguale a terrorismo? grazie a chi vorrà illuminarmi

    dorian

  4. utente anonimo scrive:

    Temo che non potrai essere “illuminato” in merito, prima che la sullodata sentenza venga depositata e resa pubblica, cosa che – dati i tempi biblici della giustizia italica – non dovrebbe avvenire – salvo complicazioni:-) – prima di una decina di giorni almeno. Fino ad allora, ti consiglierei di tenere in banca i tuoi 10 euri destinati alla resistenza. La lettura della sentenza potrebbe riservare amare sorprese, come p.es. si potrebbe scoprire che chi raccoglie le offerte non commette reato di “fiancheggamento del terrorismo internazionale”, ma chi offre i 10 euri sì!!!. Insomma, un po come i rapporti fra prostituta e cliente, fra pusher e tossico o fra vuccumprà e ignaro turista che compra merce illegale da lui:-) :-). Perché è pur vero che la legge è uguale per tutti, ma questo non vuol dire affatto che tutti sono uguali di fronte alla legge:-) :-).

    Ritvan il Bastiancontrario

  5. utente anonimo scrive:

    Sottoscrivo il commento di Berlusconi, ancorchè apocrifo.

    Nonostante ci provi, non riesco ad assimilare la mia reazione all’indignazione di chi voleva linciare un negro e si trovava un giudice tra i piedi.

    Qui i cattivi hanno la toga (o il conto corrente). Solo che i primi sono più antipatici.

    Francesco

  6. utente anonimo scrive:

    Embè, caro Francesco, non posso che concordare con te; linciare i negri senza processo forse è troppo. Ma apostrofar loro “negro di m…” vietando loro di correre subito da un giudice – il quale, disgraziato, sarebbe pure capace di dar loro ragione – anche a me pare sacrosanto. Del resto, mica e colpa nostra se loro son nati negri o son nati/diventati islamici, non ti pare?

    Saluti “di razza”

    Ritvan

  7. utente anonimo scrive:

    Rit,

    mi sono volontariamente assimiliato ad uno (schifoso) razzista del KKK. Speravo fosse lampante che scherzavo.

    Il mio giudice è quello che, negli anni ’60 o ’70, iniziava a perseguire i linciatori, immagino con loro sconcerto e sconforto.

    La resistenza irachena rimane una scelta criminale per metodi e obiettivi, e simpatizzare per loro dovrebbe essere come simpatizzare per Mussolini o Hitler in Inghilterra (dopo il 1939).

    Così si capisce?

    Francesco

  8. utente anonimo scrive:

    Prima di simpatizzare per qualcuno, caro Francesco, sarebbe necessario tuffarsi nella pozzanghera e capire chi sono gli squali, chi i delfini e chi le triglie. Chianciano poteva essere una buona occasione per capirci qualcosa; avremmo potuto analizzare pieghe e sfumature; ci avrebbero spiegato che la resistenza NON è Al-Zarqawi; ci avrebbero, probabilmente, illustrato un po’ meglio la complicata questione dei rapimenti e degli sgozzamenti, a chi e a cosa servono e chi e che cosa danneggiano, in realtà. Ma è proprio questo che vuole impedire chi ha negato il rilascio dei visti: che ci si capisca qualcosa di più, che il black-out delle informazioni venga temporaneamente interrotto.

    Alessandro

  9. utente anonimo scrive:

    Cosi ci si capisce, Francesco; anche se mettere una faccetta buffa quando si scherza sarebbe forse più opportuno. Sai, i linciatori girano anche in Italia (la stampa riporta assai spesso episodi di linciaggi, per fortuna quasi sempre evitati dalla polizia), non hanno zanne ed artigli e sanno pure scrivere ed usare il PC!

    Non condivido il tuo paragone sulla “resistenza irachena”, anche se sono ben lungi dal “simpatizzare” con essa (e non lo dico per paura di Pisanu, sia ben chiaro). A parte me che sono albanese e che il mio paese non è in guerra con l’Iraq, neanche l’Italia è in guerra con l’Iraq, o mi sbaglio? E’ una faccenda “interna” fra il governo cosiddetto “fantoccio” e insorti che ne contestano la leggitimità o che hanno altre obiezioni da muovergli, Kalashnikov alla mano. A mio modesto avviso, un conto è Al Qaeda&Al Zarqawi, terroristi “globali” e pericolosi e un altro è la strana alleanza di ex baathisti e sciiti di Al Sadr che compongono la cosiddetta “resistenza irakena”. Secondo me, se qualcuno manda i suoi soldati nel tuo paese (con le migliori intenzioni del mondo, per carità, come erano quelle di rovesciare il sanguinario dittatore Saddam) non si deve poi lamentare se qualche cittadino di quel paese non gradisce la presenza di quelle truppe, alleate di un governo in cui egli non si riconosce e si mette a spararle addosso. Altrimenti, i “partigiani” son buoni e cari quando sono i “nostri”, mentre sono schifosi, viscidi e sanguinari individui quando sono i “loro”. Due pesi e due misure. E non lo dico io, lo dice – come ho già scritto qui – quel grande amico degli amerikani che è Kossiga (col K:-) ). Questa ipocrita ed indecente distinzione non esiste fra gli eserciti “regolari”, dove il soldato nemico è trattato secondo certe regole e dove, in un paese neutrale e non belligerante, uno può esprimere tranquillamente le sue “preferenze” per questo o quel belligerante.

    Io, personalmente, considero i “resistenti” dannosi per lo stesso Iraq. Una specie di Tafazzi:-) col turbante, insomma, poiché invece di abituarsi al gioco democratico (come fecero Giappone, Germania e la stessa Italia, occupate/liberate dagli alleati) si mettono a sparare, come il soldato giapponese imboscato nella giungla. Il quale, almeno, aveva la scusante di non sapere che la guerra fosse finita. E credo che il convegno di Chianciano poteva essere anche una buona occasione perche qualcuno che la pensa come me (e credo ce ne siano molti, a cominciare dallo stesso Kossiga, il quale contesta alla “resistenza” non la legittimità, bensì l’utilità per l’Iraq) provasse ad insinuare qualche dubbio di questo genere nelle teste tetragone degli invitati oppositori irakeni al governo “fantoccio”. Si vede che al caro Fini i suddetti oppositori gli convengono così come sono, ossia tetragoni.

    Ciao

    Ritvan

  10. utente anonimo scrive:

    Ritvan,

    sarò cinico e pieno di pregiudizi ma dubito che la verità o l’Iraq avessero il minimo interesse per i chiancianisti.

    Chi parte sapendo che gli Stati Uniti sono il più grande pericolo per l’umanità (cito a memoria MM), sappiamo già dove arriva.

    Un comizio di Adolf Hiter non è mai un’occasione per capire i problemi della Germania.

    Lo so che ex-ante il giudizio è soggettivo e incerto (il comizio è di Hitler o di Mazzini?) ma il costo della piena libertà di parola mi pare esorbitante.

    Sui partigiani ho la mia opinione, forse ingenuotta: ci abbiamo messo secoli a inventare la categoria dei civili e ad escluderla (almeno in teoria) dalle guerre e questi ci fanno tornare indietro? ne vale la pena?

    ciao

    Francesco

  11. utente anonimo scrive:

    “Chi parte sapendo che gli Stati Uniti sono il più grande pericolo per l’umanità (cito a memoria MM), sappiamo già dove arriva.”

    Vedi, il fatto che non comprendi il “pericolo” di cui si tratta, sta a significare che quando leggi e analizzi gli avvenimenti della storia manchi del tutto di metodo scientifico.

    Osservare il comportamento di un determinato stato e riscontrarvi un preoccupante potenziale distruttivo superiore a quello degli altri paesi, non significa demonizzarlo e deprecare in toto la sua esistenza dipingendo tutti gli altri come agnellini innocenti, ma semplicemente prendere atto della realtà:

    Gli USA attualmente sono l’ “unica” super potenza sulla piazza mondiale e hanno più che dimostrato di voler e “poter” fare il bello e il cattivo tempo dove più giovi ai loro interessi. Tutto ciò crea uno squilibrio inaccettabile, perchè, un potere simile senza controlli, anche se fosse in mano ad un governo di santi, corre il rischio di degenerare in qualcosa che mina la libertà degli altri paesi.

    Il sistema internazionale voluto dagli Stati Uniti non corrisponde tanto al modello democratico di cui si vantano di essere gli esportatori. Mi ricorda invece Atene, la quale in casa propria coltivava questa bella innovazione che era la democrazia, mentre al di fuori, con le città da lei sottomesse, si comportava da spietata imperialista. Sono oltretutto più che noti gli appoggi che il governo americano ha fornito e continua a fornire a numerosi regimi dittatoriali – pensa che addirittura alcuni li ha proprio portati al potere!

    Il fine di queste manovre internazionali dunque non è quello di ‘esportare democrazie’, ma di spodestare chi è scomodo e rimpiazzarlo con chi fa gli interessi americani.

    Dati i fatti, siccome trovo del tutto fantascientifico che una banda di fanatici musulmani riesca a stravolgere leggi, cultura e costumi di tutto il popolo occidentale, mi sembra, dopo un’attenta riflessione, che sia più realistico individuare nell’attuale posizione degli USA la maggiore minaccia verso la sovranità degli stati che si trovano sotto la di lei influenza.

    Chi altri ha un simile potere? Al Qaeda? Ma ceeerto, ceeerto..

    Francesca 31082

  12. utente anonimo scrive:

    Come ho già detto altrove, pur stando io – da liberale – “dalla parte” dei kattivi amerikani, condivido l’inquietudine di Francesca. Come, del resto, molti, molti cittadini americani che credo amino il loro paese più di me che non ci sono mai stato. E non perché sono “antipatriottici” o non piace loro l’interesse degli USA. Semplicemente si rendono conto che spesso si parte per fare i propri interessi e si torna facendo l’interesse del caos. Dalle mie parti si dice “parti per farti un trapianto di ciglia e torni cecato”. Non tutto si può risolvere a suon di missili, ecco. Anzi, spesso e volentieri non fai che peggiorare le cose.

    Non posso accusarti di cinismo o pregiudizi, caro Francesco, ma di un po’ di distrazione sì. In effetti, è ragionevole supporre che GLI INVITANTI (o parte di essi) se ne fregassero altamente dell’Iraq, avendo come “obiettivo” la demonizzazione degli amerikani, ma io parlavo degli INVITATI, dei vari mullah & ayatollah. E’ a loro che il consesso civile italico si deve rivolgere per tentar far capire loro che se usare i Cruise può essere contropruducente, altrettanto lo potrebbe essere usare i kalashnikov e le autobombe. E magari tentare di capire a nostra volta perché loro usano autobombe e kalashnikov invece del voto. Magari in questo caso sarò io a peccare d’ingenuità, ma la penso così.

    Il paragone con Hitler mi sembra del tutto improprio. Non credo che Hitler si sia mai offerto – prima della guerra – di fare comizi in Gran Bretagna o in USA e qualcuno gli abbia negato il visto. E, una volta Hitler al potere, ogni mediazione sarebbe stata vana. Ma, se gli Alleati avessero prestato maggiore attenzione ai suoi comizi in Germania, (prima della sua ascesa al potere, ovviamente), probabilmente il corso della Storia sarebbe stato diverso e si sarebbero risparmiate decine di milioni di morti. Se ti leggi un po’ di libri storici sull’argomento, ti accorgerai che gli storici concordano ormai quasi all’unanimità che l’esosità dei francesi, l’indifferenza degli inglesi e il menefreghismo degli amerikani al riguardo dello scempio che l’iniquo trattato di Versailles stava facendo al popolo tedesco, furono una delle cause principali che favorì il crearsi in Germania di un brodo di coltura dove Hitler crebbe a meraviglia. Il resto fu la naturale conseguenza. Errore che gli alleati non ripeterono più dopo la II guerra, anzi, adottando il piano Marshall fecero della Germania (e anche del Giappone) un paese ricco, prospero e che si permette pure il lusso di dare – e giustamente – lezioni di pacifismo agli altri!

    La tua opinione sui “partigiani” irakeni non è ingenuotta, ma semplicemente basata su dati non veritieri. In Iraq le pallotole non portano scritto il nome di chi le spara. Come hanno già detto innumerevoli interlocutori di questo blog, il “dopoguerra” irakeno è una melma torbida, dove non si capisce bene chi siano i “partigiani”, chi i terroristi globali di Al Qaeda e chi gli sciacalli che ammazzano solo per poter rubare. Conosco di persona questo tipo di situazione, poiché l’ho vissuta nel 1997 in Albania dopo il rovesciamento violento dell’incapace governo Berisha. Per fortuna, però, gli albanesi si ammazzarono allegramente fra di loro per “risolvere” le controversie ma nessuno sparò ai soldati italiani mandati lì con compiti di polizia. E poi, stufi di sparare andarono TUTTI a votare e così continuarono anche dopo. E recentemente il già deposto Berisha ha vinto le elezioni e si appresta a governare….

    Chianciano, a mio avviso, sarebbe stata anche un’occasione per chiedere chiarezza agli ospiti mancati, sul chi spara a chi e perché. Di nuovo peccato…

    Ciao

    Ritvan

    Ritvan

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